E altre utili proposte ed iniziative dell’universita’ delle generazioni di agnone. Proprio cento anni fa, il 28 luglio 1914, iniziava l’immane carneficina della Grande Guerra 1914-1918 che ha prodotto più di 25 milioni di morti e dispersi e oltre 21 milioni di feriti. In tale conflitto poi definito il primo a livello mondiale, ogni Comune italiano ha perso numerosi cittadini, il cui elenco spesso può essere letto nel contesto dei monumenti ai Caduti presenti in ogni paese e in ogni città. Pure per questo motivo l’Università delle Generazioni di Agnone del Molise in una lettera (indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al Ministro della Difesa, alla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, alle Associazioni dei Donatori di Sangue e ad altri destinatari) propone, come prima iniziativa, di dotare ogni Comune italiano di un “Sasso del Carso” in ricordo della Grande Guerra e come riconoscenza del contributo di sangue versato dai cittadini di ogni paese per il completamento dell’Unità territoriale e nazionale d’Italia.
La proposta di “Un sasso del Carso per ogni Comune” potrebbe essere estesa anche ai Comuni esteri i cui soldati hanno versato il proprio sangue su questa parte delle montagne tra Italia, Austria, Slovenia e Croazia.
E, a proposito del versamento di tanto sangue nelle guerre, l’Università delle Generazioni propone, come seconda iniziativa, alle associazioni dei donatori di sangue (come ad esempio l’AVIS e la Fidas che sono le più diffuse a livello nazionale) di aderire alla campagna di sensibilizzazione “Versa il sangue per la pace non per la guerra” cui la sede Fidas di Agnone, presidente Nicola Capparozza, ha aderito pure con il proposito di circondare di “Sassi del Carso” il proprio monumento al donatore, presente all’ingresso del locale ospedale San Francesco Caracciolo. Tale iniziativa, oltre a portare nuovi iscritti (specialmente giovanissimi) alle donazioni volontarie, potrebbe far riflettere specialmente le nuove generazioni a ripudiare veramente la guerra ed ogni altro tipo di violenza, anche quella nello sport.
Come terza iniziativa, l’Università delle Generazioni si sta già impegnando a diffondere e valorizzare il più possibile il “Diario di guerra e di prigionia 1916-18” scritto giorno per giorno dall’artigiano Carlo Filippo Mascetta (1884-1970) di Palèna (in provincia di Chieti), pubblicato per interessamento dei nipoti, prima tra tutti la professoressa Lucia Rapa, ed intitolato “Il colle del pianto”. Questo “colle del pianto” era il luogo dove a Palèna (suggestivo paese alle falde della Maiella, montagna-madre) chi partiva per la guerra (ma anche per emigrare) salutava chi restava. Era il punto più estremo (“extreme point”) dopo il quale le case del paese scomparivano agli occhi di chi partiva. Tale “colle del pianto” era ai tempi di Mascetta come il “Colle Mingone” di Agnone, dove la cittadina altomolisana veniva vista e salutata per l’ultima volta.
E a tale proposito, come quarta iniziativa, l’Università delle Generazioni, dopo aver ricordato tutti gli emigrati e gli immigrati lo scorso 2 giugno con una cerimonia ufficiale alla Curva di Colle Mingone, intende onorare prossimamente i Caduti di tutte le guerre, specialmente quegli agnonesi e altomolisani che sono passati proprio per questo “extreme point”. Il ricordo prevede l’annodo di nastri neri, viola e tricolori agli alberi della Curva di Colle Mingone e una messa di suffragio. “Altre iniziative si potranno aggiungere a queste quattro già in programma – afferma Domenico Lanciano, fondatore e responsabile dell’Università delle Generazioni – in onore delle vittime di tutte le Guerre e, in particolare, della Prima Guerra Mondiale di cui ricorre il centenario e come invocazione di pace per la risoluzione dei conflitti in corso in ogni parte del mondo, soprattutto per quello israele-palestinese che sembra essere senza fine e sempre con troppe vittime innocenti”.
Redatto da Domenico Lanciano, tel. 320-7982378