Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Pesce Marcello viene indicato come “capo, promotore ed organizzatore dell’omonima articolazione territoriale della ‘ndrangheta operante a Rosarno (RC), con poteri decisionali e capacità di pianificazione delle azioni delittuose, degli obiettivi, delle attività economiche e di riciclaggio del denaro sporco della cosca di appartenenza. Per esercitare il pieno controllo del trasporto di merci su gomma, Pesce Marcello era riuscito a mettere in piedi un sistema di società intestate a prestanomi che sono stati arrestati nel corso dell’operazione.”