Secondo le prime informazioni raccolte, i migranti naufragati provengono da diverse Nazioni, tra cui Algeria, Egitto, Somalia, Nigeria, Senegal, Mali, Zambia , Bangladesh, Ghana
Il migrante ricoverato al Cannizzaro e’ del Bangladesh ed è in cura per patologie di natura indipendente dal naufragio. E’ stato sentito dalla Squadra Mobile e ha reso dichiarazioni anche circa il numero dei migranti a bordo del peschereccio, che ha indicato in 950, tra cui circa 200 donne e tra i 40 e i 50 bambini. Questa indicazione dovrà essere sottoposta a verifica.
Molti migranti, secondo le dichiarazioni del testimone, sarebbero stati chiusi nei livelli inferiori della barca e i trafficanti avrebbero chiuso i portelloni, impedendone l’uscita.
Il peschereccio sarebbe partito da un porto libico a 50 chilometri da Tripoli.
Il cittadino ricoverato non può essere contattato dai giornalisti, che sono pertanto invitati ad astenersi dal tentare di avvicinarglisi.
La procura della Repubblica ha dato direttive perché le operazioni di ricerca e salvataggio abbiano ovviamente precedenza sulle investigazioni. E’ comunque iniziata la raccolta delle dichiarazioni dei superstiti a bordo delle navi della Guardia Costiera.
Si procede per i delitti di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e reati in materia di traffico di migranti. All’esito delle prime indagini saranno valutate le responsabilità penali e meglio qualificate giuridicamente le condotte.
Le indagini sono condotte dalla Guardia Costiera e dalla Polizia di Stato, Squadra Mobile di Catania e Servizio Centrale Operativo.
(Foto di repertorio)