Natale triste 2020. Listiamo a lutto viola alberi, presepi, balconi e giacche in onore dei milioni morti per Covid-19. Listato a lutto pure il 61mo Presepe Vivente di Agnone del Molise del 24 dicembre sera.
Questa la proposta dell’Univerisità delle Generazioni guidata dal giornalista Domenico Lanciano.
In Italia è come se sia sparita l’intera città di Milano e parte della sua provincia oppure mezza Roma. Questo sarebbe il dato più visibile se consideriamo i morti per Covid-19 nel mondo per come conteggiati dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) al 18 dicembre 2020. Precisamente sarebbero 1.650.348 le persone decedute su ben 73.275.943 contagiate finora nel corso dell’anno. Questi i dati ufficiali, ma sappiamo bene che sono molti molti di più. Almeno il doppio. Senza poi contare i morti per effetti collaterali (suicidi, ad esempio, o mancate cure per altre patologie o per inedia) a causa delle molteplici conseguenze di questa che alcuni considerano come una terza guerra mondiale.
A ciò bisognerebbe aggiungere l’impoverimento di intere fasce di popolazione per perdite improvvise di lavoro o per fallimenti di aziende proprio come conseguenza dovuta alle restrizioni imposte dalla pandemia. Una grande e diffusa sofferenza globale coglie il Natale Triste 2020 ovunque nel mondo.
Per tali motivi l’Università delle Generazioni di Agnone chiede di listare a lutto, con nastri ed addobbi viola, non soltanto l’albero di Natale e anche i presepi di casa, nelle chiese e ovunque sino posizionati.
Sarà listato a lutto il Presepe Vivente di Agnone del Molise, giunto alla sua 61ma edizione, il quale, tutto incentrato sulle riflessioni imposte dal Covid-19, invita a riflettere sulla sofferenza e sulla necessaria solidarietà diffusa e moltiplicata.
Domenico Lanciano, responsabile dell’Università delle Generazioni si appella alla sensibilità sociale e civile di ognuno, anche delle Istituzioni: << Se il Natale è il momento più alto e solenne della solidarietà umana e cristiana, lo sia pure idealmente sentendoci uniti nel ricordo di milioni di deceduti nella solitudine più atroce imposta dalla pandemia e ai loro affranti familiari.
Pure per altre molteplici sofferenze invitiamo a mostrare un segno di affettuosa vicinanza non soltanto con aiuti concreti ma anche più visibilmente esponendo alle finestre e sui balconi il colore viola che valga pure come sostegno psicologico a tutti coloro che sono impegnati a contrastare il mortale virus. Un nastro viola anche sul nostro abbigliamento per tutta la durata delle festività come segno epocale di solidarietà universale! >>.