«L’acqua è un prodotto di Dio e non un prodotto dell’uomo. È un bene che Dio ci ha donato, per poterne usufruire, liberamente e tutti e non può né deve essere gestito da pochi!» Ha esordito così monsignor Morosini, vescovo della diocesi di Locri–Gerace, al termine della solenne concelebrazione eucaristica che ha presieduto a Santa Domenica di Placanica, ieri. Dinnanzi a migliaia di persone, il successore degli apostoli, ha lanciato un appello affinché tutti gli aventi diritto al voto si rechino alle urne per il referendum precisando: «Faccio questo appello, a tutti voi, perché non si tratta di patteggiare per un candidato o l’altro ma di difendere il bene comune. L’acqua fra qualche anno sarà più preziosa del petrolio – ha chiosato Morosini – e se saranno i privati a gestirla si finirà come con la benzina, che aumenta continuamente, comportando aggravi di spesa ai più deboli. Per questo vi dico – ha riferito ancora il pastore della diocesi locridea, apprezzato e applaudito da tutti – andiamo a votare per i referendum e votiamo sì, a favore dell’acqua come bene comune». L’appello responsabile, coraggioso e deciso, lanciato dal vescovo, molto amato dalla gente e dai sacerdoti diocesani, che aveva già diffuso una nota fra i fedeli della Locride, ha suscitato un’ondata di commenti positivi. Egli rompendo il riserbo che di solito la chiesa mantiene, in occasione di competizioni elettorali, ha mostrato come non ci si possa e ci si debba sottrarre dall’impegno del voto, in questo particolare momento storico in cui i forti e i prepotenti vogliono diventare sempre più ricchi e potenti per far diventare i poveri sempre più poveri e governare, così, a proprio piacimento il mondo. In prima linea a tutela dei deboli, dei poveri e della vera e sana dottrina cattolica, monsignor Morosini ha dimostrato quanto la chiesa sia vicina alla gente, con i fatti, e non a parole, come certi politici.
Fonte: web.calabriaora.it