12 gennaio 2010 – La bimba di 9 anni è costretta sulla sedia a rotelle per una grave malattia. Si attivano l’assessore Madonna e il preside dopo la protesta dei genitori. L’Accorato il grido di aiuto di Mario e Rosetta Anania residenti a Montepaone centro storico, per il diritto allo studio negato alla loro figlia Debora di soli nove anni, fatto dalle pagine del “Quotidiano”, ha sortito in tempi brevi l’effetto desiderato. Dopo la nostra segnalazione si è messa in movimento la famiglia, l’assessorato ai Servizi sociali con l’assessore Annamaria Madonna e il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Montepaone, Maria Spanò. Ora grazie alla presentazione del nuovo certificato rilasciato dall’istituto ortopedico “Rizzoli” di Bologna che comprova la situazione clinica di Debora, che di fatto non può deambulare ed è costretta in carrozzella a soli nove anni. Tutto ciò impedisce così la sua naturale crescita anche scolastica. Difatti non poteva andare a scuola perché mancava una insegnante di sostegno. Ma ora grazie all’interessamentodella famiglia, del comune e del dirigente scolastico, sono ben due le insegnanti di sostegno che giornalmente si recano presso l’abitazione diDebora per farla studiare, come deve necessariamente fare una ragazza della sua giovane età. Un calvario, quello della famiglia Anania iniziato tanti anni fa. Da molti anni infatti puntualmente, ogni due mesi si devono recare con la loro figlia Debora all’istituto ortopedico “Rizzoli” di Bologna diretta dal primario Onofrio Donzelli, perchè una malattia invalidante costringe Debora a soli nove anni a vivere sulla sedia a rotelle. Una grave malattia deformante che impedisce a Debora dicamminare come tutti i bambini della sua età. Il disagio più grande è l’impossibilità di frequentare la scuola che è un diritto-dovere per tutti, anche per Debora, nonostante continui appelli alle istituzioni, con le richieste fatte alla dirigente Maria Spanò dell’istituto comprensivo “don Mario Squillace”, e al comune di Montepaone fino a ieri Debora è costretta sulla sedia a rotelle a stare a casa, circondata dall’affetto dei suoi cari, mamma Rosetta, papà Mario, il fratellino Salvatore, l’affetto sicuramente ma non la scuola. Dovrebbe, il condizionale è d’obbligo in questi casi frequentare la IV elementare, nonostante per gli altri anni la mamma ed il papà con grandi sacrifici e con la sola forza delle braccia, abbiano sceso la carrozzella dal secondo piano della loro abitazione, fino alla scuola situata in pieno centro storico, dove una assistente di sostegno garantiva a Debora la frequentazione scolastica, e i suoi bisogni primari, dal momento che Debora non può camminare e deve essere accompagnata anche in bagno. Ma stranamente all’inizio dell’anno scolastico, tutto questo viene a mancare, nonostante la famiglia Anania abbia per tempo,come sempre prodotto ed esibito il certificato rilasciato dall’istituto ortopedico “Rizzoli”di Bologna attestante la grave invalidità, e al fatto che spesso Debora è costretta a subire nuovi in- Montepoane. La bimba di 9 anni è costretta sulla sedia a rotelle per una grave malattia Maestre a domicilio per Debora Si attivano l’assessore Madonna e il preside dopo la protesta dei genitori Catanzaro Soverato e dintorni IL CONVEGNO terventi chirurgici a cura del responsabile D . Ferrari, e al successivo arto in gesso, che impedisce in modo assoluto qualsiasi movimento, anzi spesso necessita di un grosso busto per impedire qualsiasi movimento. Alla ulteriore richiesta della famiglia di un sostegno a casa nell’orario scolastico o a scuola,la dirigente scolastica di Montepaone rispondeva «Con riferimento alla sua nota relativa a fornire adeguata assistenza scolastica, si comunica che questa scuola non ha personale per garantire l’assistenza richiesta ». Ma la famiglia Anania non si è accontentata di questa risposta, Determinata a fare valere il diritto allo studio della loro figlia Debora di appena nove anni, «la scuola – queste le parole di mamma Rosetta – deve necessariamente occuparsi di mia figlia nell’orario scolastico, -continua Rosetta – o a casa con adeguata assistenza oppure a scuola, fermo restando che io e mio marito Mario provvederemo, come abbiamo sempre fatto fino ad oggi al trasporto di Debora da casa a scuola ,ma io ,conclude Rosetta ,non ho il titolo per stare in classe a guardare mia figlia,a quello deve pensare la scuola. Oggi la bella notizia, riprende a studiare Debora, costretta sulla sedia a rotelle, circondata da suo papà Mario e da mamma Rosetta, tra i suoi libri di testo e due insegnanti di sostegno, per recuperare studiando,il tempo perduto.
Il Quotidiano del 12 gennaio 2010