I Carabinieri della Stazione di Monreale hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, due 60enni Palermitani, gravemente indiziati del reato di tentata truffa aggravata nei confronti di un 67enne pensionato di Monreale.
I due uomini, già indiziati per pregressi ed analoghi episodi delittuosi, dopo avere individuato la loro vittima, con artifizi e raggiri gli avrebbero fatto credere di poter concludere un conveniente affare per l’acquisto di diamanti grazie all’intermediazione di un finto esperto di gioielli di nazionalità francese.
Carpita la fiducia del pensionato, i due lo avrebbero poi persuaso a recuperare tutto il denaro contante nella sua disponibilità necessario a finalizzare l’“imperdibile” compravendita.
L’anziano, per prelevare il denaro occorrente, avrebbe quindi deciso di recarsi presso il locale ufficio postale, nelle cui adiacenze ha sede la Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Monreale, fortemente voluta in quella posizione proprio per aumentare la percezione di sicurezza nei confronti di chi si reca alle Poste.
È proprio lì che il pensionato si sarebbe fermato per salutare il Presidente della Sezione, in quel momento presente in sede, raccontandogli dell’affare che di lì poco avrebbe concluso con quei due fantomatici esperti di gioielli conosciuti poco prima.
Il Carabiniere in congedo, intuita immediatamente la potenziale truffa in atto in danno del suo interlocutore, allertava immediatamente i militari della Stazione di Monreale, fornendo importanti dettagli sull’appuntamento che la vittima avrebbe avuto a breve per la consegna del denaro ritirato ed indirizzandoli sul preciso obiettivo.
Grazie alle preziose indicazioni ricevute, i militari riuscivano a identificare gli indagati poco dopo che gli stessi avevano fatto a salire a bordo di un’auto la loro vittima, e prima che quest’ultima potesse loro consegnare eventuale denaro.
I due venivano altresì trovati in possesso di un anello con pietre e un certificato di garanzia di diamanti, il tutto verosimilmente falso.
È doveroso rilevare che gli odierni indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.