Talvolta una galleria d’arte può trasformarsi in un luogo fantastico in cui anche le entità inanimate prendono vita, rivestite di colori accesi, dove sogno e realtà coincidono perfettamente. È il caso della pinacoteca «Esperidia», le cui pareti per iniziativa di una delle titolari, l’artista Anna Parisi, si sono ammantate di disegni in acquerello misto a penna biro, eseguiti dalla medesima, illustranti una serie di racconti tratti da un libro, frutto di un progetto elaborato da quattro scrittori e da un’illustratrice.
Gli avvenimenti si svolgono nella città ideale di Lacerna, in un albergo della quale gli ospiti sono a contatto con il proprio presente e futuro. L’atmosfera è pervasa da continui mutamenti nell’arredamento e nei colori in base ai desideri segreti degli avventori. Sullo stesso hotel, la cui struttura è metaforicamente realizzata sulla falsariga della «Casa Battlò» del celebre architetto catalano Antoni Gaudì a Barcellona in Spagna, s’aggira l’oscura leggenda della famiglia Milò, fabbricante l’edificio, le cui donne furono in passato sospettate di stregoneria.
L’idea nasce nell’aprile 2011 per opera dell’associazione «Hotels del Libro d’Oro», adunante un gruppo scelto di albergatori amanti della letteratura, che hanno deciso d’unire la loro immagine all’atto raffinato di donare un libro ai propri clienti. Mauro Gabba, il presidente, da qualche tempo promuove vari progetti per valoriz¬zare nuovi scrittori non professionisti, le cui storie sono riprodotte visivamente da Anna Parisi.
A presentare la mostra ci ha pensato la Dott. Elvira V. Resta, critica d’arte, che ha ravvisato nelle opere la sinuosità, gli sviluppi lineari ed un ricorrente uso della simbologia, espressione di un’amarezza per la vita quotidiana, ma anche di speranza per un mutamento in positivo. Gli infissi, le pareti, i corridoi assumono di volta in volta le sembianze di un drago, di una medusa, di un serpente, ecc. con una componente onirica, che si sovrappone senza difficoltà al concreto. La stessa Anna Parisi ha spiegato il lungo lavoro di progettazione, che, partendo dal benestare degli scrittori, approda ad una sequenza tanto ininterrotta di illustrazioni racchiuse in cornici nere con bianche raffigurazioni in continuazione del contenuto incentrato nel riquadro bianco da far pensare all’osservatore di essere all’interno della narrazione.
Artista eclettica, capace di spaziare con disinvoltura fra le varie correnti dell’arte moderna, Anna Parisi può essere definita nel contesto in questione la prima pittrice dello stile Art Nouveau in grado di riprodurre nella rappresentazione figurale il gusto per l’asimmetria e per le linee sinuose sprigionanti un movimento carico di energia, che non cela, ma pone in plastico risalto la specifica funzionalità degli oggetti conferendo loro una suggestione al contempo spirituale e sensuale. (Foti Rodrigo)