Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha accolto il ricorso in appello presentato dal Comune attraverso l’avvocato Giuseppe Gitto avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, che riconosceva le ragioni della ditta Enea Carluccio di Lecce promotrice del ricorso nei confronti del Comune sulla gara relativa l’affidamento dei lavori della videosorveglianza del territorio. Il Comune, che aveva annullato la precedente gara, nel frattempo ha proceduto ad un nuovo affidamento alla ditta Mandarin Spa di Catania per avere offerto un ribasso del 33,48 per cento sul prezzo a base d’asta di 199 mila euro. Il progetto prevede l’installazione di 32 telecamere sul territorio comunale, che opereranno attraverso un monitoraggio da una postazione centrale collegata tramite una rete di trasmissione dati in ponte radio e da una postazione di controllo (Client) installata presso il comando di polizia locale.
Le aree individuate sono il Borgo Antico comprendente oltre tutte le zone interessate dalla “movida”, Capo Milazzo; l’area centrale di espansione (via Risorgimento, via Tre Monti, via Magistri, dove sono ubicate scuole e complessi abitativi), l’area di Ciantro, Valverde ospitante edifici sportivi e scolastici e il Lungomare Garibaldi incluse via Medici, piazza Caio Duilio e piano Baele, dove insistono attività commerciali e ritrovi rappresentando un punto di richiamo per i forestieri. L’Amministrazione ha preso atto del favorevole esito del giudizio e evidenzia la necessità che adesso bisogna procedere all’attivazione dell’impianto per far sì che il territorio sia meno aggredibile da fattispecie criminose ed atti di bullismo, che rappresentano fattori di rischio per la serena e civile convivenza.
Foti Rodrigo