Periferia MilazzoI Consiglieri comunali del gruppo Pdr (Alesci, Saraò, Nanì e Maisano) hanno presentato un documento all’Amministrazione comunale affinché sia dato mandato agli uffici di redigere una proposta di deliberazione orientata a promuovere la proposta del bando per la riqualificazione delle periferie urbane degradate, che mette a disposizione dei Comuni circa 200 milioni di euro, spalmati in tre annualità, per progetti mirati alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale nonché al miglioramento della qualità urbana e alla riqualificazione del tessuto sociale, alla riconversione ambientale mediante attivazione di servizi ed interventi di ristrutturazione edilizia, aggiornamento e rigenerazione urbana con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali ed educativi e alla promozione delle attività culturali, didattiche e sportive senza ulteriore consumo di suolo. Per aderire al bando da 200 milioni di euro è sufficiente un progetto preliminare per il quale ogni ente locale potrà ricevere da un minimo di 100 mila ad un massimo di 2 milioni di euro. Se il piano ha un valore maggiore e la richiesta riguarda un cofinanziamento, devono essere indicate le somme di cui già si dispone (sia pubbliche, sia di operatori privati). I progetti poi dovranno ricadere all’interno di aree urbane degradate. La definizione di “area urbana degradata” deriva da un punteggio sintetico che tiene conto di quattro indicatori: tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, tasso di concentrazione giovanile, tasso di scolarizzazione. L’indice deve essere superiore alla media nazionale. I riferimenti sono quelli dell’ultimo censimento Istat. La graduatoria sarà stilata assegnando un punteggio variabile entro una certa forchetta relativamente a quattro elementi di valutazione. Il primo riguarda la riduzione di fenomeno di marginalizzazione e degrado sociale; il secondo è il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi ristrutturazione edilizia. L’opportunità è aperta alla partecipazione di operatori privati al progetto per il quale l’ente locale chiede i fondi. In questo caso però i soggetti privati coinvolti devono comunque essere scelti attraverso procedure di evidenza pubblica.

Foti Rodrigo

 

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