Torna l’appuntamento col premio “Cittadino semplice”, organizzato dall’associazione “Cittadini invisibili”. La cerimonia di premiazione sarà prevista sabato alle ore 18:00 a Palazzo D’Amico; ma gli organizzatori come ogni anno hanno fornito anticipazioni nel corso d’una conferenza stampa svoltasi stamattina al Comune, alla quale sono intervenuti i rappresentanti dell’associazione Santo Laganà e Alessio Pracanica. Quest’anno il riconoscimento sarà idealmente conferito – come hanno spiegato – a tutte le vittime della mafia e assegnato a Luisa Impastato, nipote di Peppino Impastato.
Ad aprire la conferenza è stato il Sindaco Pippo Midili, che ha considerato l’evento annuale un momento ormai consolidato con l’associazione mamertina, un confronto che, come da tradizione, darà un contributo importante all’immagine della città. “Siamo giunti al quarto anno col premio “Cittadino Semplice” – hanno detto Laganà e Pracanica – e, oltre al conferimento del riconoscimento, parleremo di futuro, visto che la tematica di quest’anno è “Li avete uccisi; ma non vi siete accorti che erano semi” (con riferimento alle vittime di mafia).
Nella circostanza, ricordando l’uccisione di Peppino Impastato, quel seme è poi germogliato e quindi sarà la nipote Luisa – presidente “Casa memoria Peppino e Felicia Impastato” – a ritirare quel premio, che il sodalizio ha indetto, perché morti per mano di mafia, non siano dimenticati, e perché attraverso il loro ricordo ne nascano molti altri.
Al dibattito interverranno l’operatore dei diritti umani Enzo Infantino, la prof. Maria Teresa Collica, docente di diritto penale all’Università di Messina, già Sindaca di Barcellona e presidente della Fondazione Lucifero, l’imprenditore calabrese Gaetano Saffioti di Palmi, che, denunciando il pizzo, ha subìto azioni mafiose, che l’hanno costretto a operare all’estero con la sua impresa e vivere sotto scorta. Le conclusioni saranno di Giovanni Impastato – fratello di Peppino – e con prevedibile sintesi dei moderatori Alessio Pracanica e Santo Laganà, che hanno assicurato anche la presenza in sala di familiari delle vittime di mafia.
Foti Rodrigo