Non è possibile eseguire compensazioni di crediti vantati dall’ATO nelle bollette TARI 2014. La puntualizzazione giunge dagli uffici di Palazzo dell’Aquila, che hanno notato nei pagamenti della tariffa relativa al servizio di smaltimento dei rifiuti, delle riduzioni rispetto a quanto indicato, con la comunicazione che il taglio è stato attuato dall’utente in quanto creditore di somme pagare alla società d’ambito oggi in liquidazione. E’ una situazione, che rischia di provocare notevole confusione e, come sottolinea l’Assessore alle Finanze Pippo Midili, di avere ripercussioni pesanti sullo stesso contribuenti che tra qualche anno potrebbe trovarsi destinatario di una cartella esattoriale nella quale si pretende sino al 100 per cento della somma non versata.
“Non so chi induce i cittadini a tenere questi comportamenti, spiega l’Assessore, ma sono certo delle conseguenze. La compensazione dell’eventuale credito vantato nei confronti dell’ATO per pregresse fatture non si può compensare con la Tari, in quanto si tratta innanzitutto di istituti applicativi diversi (con l’ATO si pagava a mq, oggi il calcolo viene fatto sulla base del nucleo familiare), ma soprattutto perché deve essere l’ATO, quale società per azioni a riconoscere il debito nei confronti dell’utente e comunque lo stesso non può essere imputato al Comune, che è sì socio di questa società, ma non si sostituisce nel pagamento in quanto esistono precise norme del Codice Civile, ma c’è di più e due sentenze della Corte dei Conti della Campania e della Sicilia vietano espressamente la compensazione delle somme tra TARSU e per TARES o TARI. Chi è quindi creditore nei confronti dell’ATO deve presentare istanza al liquidatore, ricordandosi anche del termine quinquennale di prescrizione. Ciò significa che possono essere richieste entro fine anno le somme pagate nel 2009. Pertanto questa autocompensazione non è valida e ha solo il risultato di determinare tra qualche anno, quando partiranno le verifiche sui pagamenti dovuti, ulteriori costi nei confronti del cittadino, tra sanzioni ed interessi”.
Foti Rodrigo