Zona rossa a Messina, M5S all’Ars: “Raddoppio posti letto Covid ed emendamento in finanziaria per salvare i commercianti”.
“Raddoppio posti letto Covid per la degenza ordinaria e per la terapia intensiva e aumento dei fondi per la zone rosse in Sicilia”.
A chiederli sono i deputati del M5S al’Ars messinesi Valentina Zafarana e Antonio De Luca, alla luce del precipitare degli eventi nella città dello Stretto, che stanno mettendo in ginocchio i cittadini e, soprattutto, i commercianti.
“I titolari di negozi e e imprese commerciali – dicono – sono con l’acqua alla gola. È nostro dovere tendere loro una mano per non farli affogare. Per questo nella prossima legge finanziaria presenteremo un emendamento che aumenti i fondi per le zone rosse in Sicilia”.
I due parlamentari regionali chiedono anche la rivalutazione entro una settimana dei parametri che hanno portato alla dichiarazione della zona rossa a Messina, al fine di farla revocare, se questi dovessero rientrare.
“È ovvio – dicono Zafarana e De Luca – che la zona rossa Messina – è dovuta, soprattutto, al fallimento del modello sanitario predisposto dall’assessorato alla Salute, che non ha potenziato a sufficienza la rete ospedaliera Covid, come abbiamo sempre invocato da tempo, quando Razza non è riuscito a dare seguito agli impegni presi col commissario nazionale e a ricostituire, se non con colpevolissimo ritardo, il Comitato tecnico scientifico dopo l’arresto di Candela, causando di fatto una mancanza di proposte operative all’assessorato alla Salute”.
“ Andava inoltre potenziata – concludono i due deputati – la medicina territoriale per consentire la cura a casa dei pazienti, evitando di ingolfare gli ospedali. Alle USCA, ai medici e pediatri di base, alle ASP, al 118, andavano implementate le risorse umane. Servivano, e servono ancora, psicologi, infermieri, assistenti sociali e personale amministrativo per gestire i malati a casa, per caricare i dati dei tamponi sul sito, e per tante altre operazioni che non sono state fatte. Errori fatali sono stati fatti pure nella programmazione dei posti letto, col risultato che oggi oltre il 50 per cento dei posti letto a Messina è pieno: non può pagare il tessuto commerciale di una città per l’incompetenza delle istituzioni regionali e per i comportamenti contraddittori del sindaco che sono chiamati a prendere le decisioni”.