«Il vero dato da sottolineare è che pur aumentando il turismo, l’occupazione non aumenta di pari passo. Negli anni ‘80 si veniva in Sicilia e poi si tornava, c’era un turista in più l’anno, grazie all’alta professionalità dei lavoratori. Oggi, se non diamo prospettive, i nostri giovani vanno via. E così anche il futuro».
Il monito è di Pancrazio Di Leo, vicepresidente dell’Ebrts (l’Ente Bilaterale Regionale del Turismo Siciliano presieduto da Italo Mennella), che sull’argomento si è soffermato anche nel suo intervento alla recente conferenza a Palermo per la Giornata Mondiale del Turismo.
«Bisogna creare i presupposti per dare un futuro qui alle nuove generazioni o non avranno altra scelta che andare via, lontani dalla nostra terra e in molti casi all’estero», è il monito lanciato dal segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl.
Naspi e Ape Social. Proprio nei giorni scorsi è ripartita la battaglia per i lavoratori stagionali del turismo. È ricominciata da Taormina, capitale del turismo siciliano, la crociata della Fisascat Cisl di Messina a difesa degli stagionali con una nuova campagna di mobilitazione per chiedere la modifica della Naspi, attraverso un un’adeguata indennità da erogare ai lavoratori stagionali, equivalente per durata temporale alle settimane di effettivo lavoro prestato, oltre al rifinanziamento dell’Ape Social per garantire ai lavoratori il giusto diritto ad andare in pensione a 63 anni con 30 anni di contributi compresi i figurativi.
Sostegno al reddito. “La Sicilia – sostiene Di Leo – è una regione a vocazione turistica con differenziazione dei periodi lavorativi nelle diverse località. Ogni lavoratore a cui viene ridotto il periodo lavorativo rimane privo di lavoro e di una qualsivoglia forma di sostegno al reddito: appare superfluo sottolineare che una famiglia senza reddito costituisce un problema sociale”.
Il sindacato ha avviato una serie di iniziative locali, tra le quali in primis la raccolta firme, evidenziando come ancora non sia stata apportata alcuna modifica e/o revisione alla vigente normativa. E non sono state adottate soluzioni in grado di ampliare il periodo lavorativo e per migliorare la condizioni economica e sociale dei lavoratori, che si trovano involontariamente disoccupati e senza adeguate prospettive occupazionali per il futuro. Dopo Taormina, il banchetto di raccolta delle firme della Fisascat si sposterà nei diversi centri della provincia di Messina.