Le avevano promesso un’eredità di venticinquemila euro. L’oro serviva da garanzia per l’atto notarile. Ancora una truffa ai danni di un’anziana donna è stata portata a termine ieri, intorno a mezzogiorno, nei pressi degli imbarcaderi della Tourist.
Stavolta però, con indagini lampo, i poliziotti delle Volanti e della Squadra Mobile hanno arrestato uno dei due responsabili, Rizzo Giovanni, 57 anni, messinese con precedenti specifici, al momento sottoposto alla misura dell’affidamento ai servizi sociali.
L’uomo ha raggirato la vittima con la classica truffa dell’eredità. Rivestendo il ruolo di medico ha fatto da spalla ad un secondo truffatore che aveva già avvicinato l’anziana chiedendo informazioni su l’esatta ubicazione di uno studio medico. Il Rizzo è intervenuto sostenendo di conoscere l’indirizzo ed “informando” il complice che il titolare dello studio era morto tempo addietro. Grande lo sconforto del complice che a quel punto rivelava di voler cedere 25.000 euro al medico deceduto come ringraziamento per il suo aiuto al padre durante la guerra. Non potendolo più fare, era intenzionato a dare il denaro in beneficenza. Avrebbe consegnato la somma all’ignara vittima ed al finto medico ma per farlo era necessario un atto notarile. E come eseguire l’atto notarile senza un congruo anticipo? Inutile dire che il finto medico si è subito offerto di anticipare una quota che si è affrettato a mostrare. L’ingenua donna, vedendo il denaro ed ormai nella rete dei due si è convinta a farsi accompagnare a casa, prendere l’oro di famiglia e rimontare in auto con i due truffatori alla volta del notaio. Con un ultimo atto della commedia, i due malviventi hanno chiesto alla vittima di scendere dall’auto per comprare un foglio di carta uso bollo, dandole il denaro necessario e facendosi consegnare i preziosi in custodia. Poi la fuga.
Ai poliziotti a cui la donna ha chiesto aiuto è stato sufficiente ricostruire la vicenda e la tecnica utilizzata dai due per risalire al probabile autore, poi riconosciuto ed in casa del quale sono stati ritrovati gli indumenti indossati al momento della truffa.