Lunedì 26 novembre alla Prefettura di Messina, per celebrare la ricorrenza del 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ha avuto luogo con inizio alle ore 11.30, presso il Salone di Rappresentanza, la sottoscrizione del “Protocollo Interistituzionale per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere nella Provincia di Messina”.
L’importante iniziativa segue l’iter della istituzione della “Conferenza Provinciale Permanente per il contrasto alla violenza sulle donne” indetta lo scorso 8 marzo dal Prefetto di Messina, dott.ssa Maria Carmela Librizzi, e non a caso si concretizza in tale data con un fine ben preciso: fare rete e mettere insieme le tante realtà del mondo istituzionale e della società civile con un obiettivo comune, individuare congiuntamente priorità ed aree di intervento per mettere a sistema le potenzialità di tutti i soggetti a vario titolo impegnati nel delicato settore a supporto delle vittime di violenza, con particolare riguardo alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere su donne e minori.
La cerimonia si è aperta con la coinvolgente partecipazione di un gruppo di studentesse dell’ITTL Caio Duilio – Gruppo Pari Opportunità – Movimento DonnArché (fondato dalla professoressa Daniela Mangano). Le ragazze, accompagnate dalla Dirigente scolastica, prof.ssa Maria Schirò, hanno presentato un video realizzato da loro, nel 2016, in occasione della Giornata Internazionale contro il Femminicidio nonché il “decalogo del rispetto”, ovvero “dieci regole”, una sorta di “NON” comandamenti che riassumono tutto ciò che le alunne non vogliono sentirsi dire a scuola dai compagni.
A seguire, prima della firma del documento, gli interventi del Prefetto di Messina, dott.ssa Maria Carmela Librizzi, del Procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci, della dott.ssa Simona D’Angelo, presidente del Cedav, della dott.ssa Daniela Cacciola, in rappresentanza della Ses Gazzetta del Sud e dell’Ordine dei Giornalisti, del dott. Ferdinando Croce, in rappresentanza dell’Assessorato Regionale alla Salute, e dell’Assessore alla Famiglia, Mariella Ippolito.
La Città Metropolitana di Messina, rappresentata in questa occasione dalla Segretaria Generale, avv. Maria Angela Caponetti, è indicata nel protocollo come uno degli Enti capofila che, facendo riferimento alla “cabina di regia” della Prefettura, costituiranno dei “tavoli tematici” per l’approfondimento e il confronto dei diversi aspetti del complesso fenomeno, così come di seguito indicato:
“Gruppo tecnico di lavoro – Violenza Assistita”, composto da rappresentanti di: -ASP n. 5 (Capofila) -CeDAV Onlus – Questura – Arma Carabinieri – Tribunale di Messina – Procura Repubblica c/o Tribunale per i Minorenni – Policlinico Universitario – Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte – Ordine dei Medici.
“Gruppo tecnico di lavoro — Integrazione e reinserimento socio-lavorativo”,composto da rappresentanti di: -Servizi Sociali del Comune di Messina (Capofila) -CIRS Onlus -Centro per l’Impiego -ASP n. 5 -Distretto socio sanitario Messina D26 -Ordine degli Avvocati.
“Gruppo tecnico di lavoro – Metodologie per conoscenza fenomeno e pubblicizzazione risorse esistenti”, composto da rappresentanti di: -Città Metropolitana (Capofila) – CeDAV Onlus -Servizi sociali del Comune di Messina –Questura -Arma dei Carabinieri -Università degli Studi di Messina -Ufficio Scolastico Provinciale -Ordine dei Giornalisti.
Come viene indicato nello stesso atto: Il protocollo, facendo seguito a quello siglato il 22 luglio 2014, con l’adesione della Magistratura della provincia di Messina in data 30 marzo 2015, prendendo atto e spunto anche dalle numerose iniziative nel frattempo poste in essere sulla delicata tematica, intende confermare gli strumenti per una programmazione e gestione integrata e coordinata di interventi in favore delle donne e in particolare delle donne e dei loro figli minori vittime di violenza intra ed extra familiare. Tali interventi dovranno essere mirati anche alla emersione di una particolare tipologia di violenza che è quella sottile che fonda le sue radici sulla negazione della dignità di persona e che ha come obiettivo la distruzione psicologica della donna, violenza quest’ultima ancora misconosciuta ma peraltro estremamente diffusa ed accettata.
Al protocollo potranno aderire anche altri Enti, Istituzioni ed Associazioni presenti sul territorio, purché in piena condivisione di intenti e di contenuti di principio.