Il liquidatore di Messinambiente S.p.a., Giovanni Calabrò, ed il presidente del Tribunale di Messina, Antonino Todaro, hanno siglato lo scorso martedì 15 la convenzione per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Con la firma dell’accordo è stato completato l’iter che ha visto coinvolti l’ufficio di esecuzione penale esterna di Messina (UEPE) nella persona del direttore, Angela Sciavicco, il presidente del Tribunale ordinario di Messina, Antonino Todaro, il Comune di Messina e il liquidatore di Messinambiente, Giovanni Calabrò. Secondo la convenzione Messinambiente potrà utilizzare nei propri servizi coloro che devono scontare una pena e per i quali il giudice dispone, su richiesta dell’imputato, la sospensione del processo, con ”messa alla prova” in lavori di pubblica utilità, una possibilità introdotta dalla legge 67 del maggio 2014 per offrire agli imputati e agli indagati per i reati meno gravi la possibilità di evitare il processo e di mantenere la fedina penale pulita. In cambio devono accettare una serie di impegni, legati al risarcimento del danno e al lavoro di pubblica utilità, ovviamente non retribuito. Sarà l’UEPE a segnalare i nominativi dei soggetti che aderiscono alla proposta di svolgere attività a favore della collettività ed inoltre fornirà una scheda di presentazione in cui verrà specificato il tempo che la persona può dedicare al lavoro prescelto e l’eventuale specifica professionalità posseduta, al fine di poterla collocare al meglio all’interno della struttura. A carico di Messinambiente graveranno gli oneri dei premi per l’assicurazione (contro i rischi derivanti dallo svolgimento dell’attività e per responsabilità civili) per ciascun soggetto inserito. L’attività svolta prevede una durata non inferiore a dieci giorni, in ogni caso verrà svolta con modalità che non pregiudichino le esigenze di lavoro, studio, famiglia e salute dell’imputato, mentre la durata giornaliera non può superare le otto ore. La convenzione ha una durata di tre anni.