Sequestrati beni per 800.000 euro a noto imprenditore del versante jonico condannato anche in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. La Sezione Operativa D.I.A. di Messina, coordinata dal Centro Operativo D.I.A. di Catania e dalla locale Procura Distrettuale, rende noto che ha dato esecuzione, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, ad un ulteriore sequestro di beni immobili, per un valore complessivo di circa 800.000 euro, a carico di Bucceri Concetto, detto “Cricchiolo”, personaggio già noto alle forze dell’ordine, attualmente detenuto ed organicamente inserito, secondo copiose risultanze processuali, nella consorteria criminale dei “Picanello”, collegata al clan mafioso etneo dei “Santapaola”.
L’odierno sequestro, realizzato su proposta del Direttore della D.I.A. al termine di una complessa ed articolata attività investigativa, si aggiunge a quello già eseguito nello scorso mese di luglio, per un valore di euro 3,5 milioni.
Nello specifico, gli elementi info-investigativi acquisiti hanno evidenziato che il nominato, attraverso la schermatura di contesti societari allo stesso riconducibili, era riuscito ad ottenere la disponibilità di beni immobili, alcuni dei quali formalmente intestati a soggetti terzi.
Bucceri, già sorvegliato di P.S. e pregiudicato per vari reati, è noto alle cronache giudiziarie perché coinvolto in diverse operazioni di polizia quali “Free Bank”, “Vivaio” e “Gotha”. Nell’ultimo, è stato condannato dalla Corte di Appello di Messina, per associazione a delinquere di tipo mafioso, a sei anni di reclusione ed all’interdizione perpetua e legale dai pubblici uffici.
Sul suo carisma e sul suo considerevole spessore criminale hanno convenuto i collaboratori di giustizia Bisognano Carmelo e Castro Alfio Giuseppe, i quali hanno, altresì, evidenziato i forti legami esistenti tra “Cosa Nostra” catanese e le organizzazioni criminali della provincia di Messina, in particolar modo, nella zona del barcellonese.