23Un dibattito a colpi di social network, quello avvenuto tra il primo cittadino Cateno De Luca e l’ex assessore all’ambiente Daniele Ialacqua sulle rispettive pagine Facebook. Tutto ha avuto inizio mercoledì mattina con un post dell’assessore della precedente Amministrazione Accorinti, in relazione alla questione evasione tributi: «Abbiamo l’impressione che la “bomba” del progetto “u pisci feti da testa” rischi di scoppiare in mano a De Luca. Candidamente infatti il sindaco dichiara in video su fb, con tutta la giunta presente, che ad “evadere” i tributi comunali non erano tre componenti della giunta, come titolava ieri la Gazzetta del Sud, ma ben 7, ovvero sei assessori ed il sindaco stesso». Una supposizione di autodenuncia per “mettersi in regola” e sfuggire ad un’eventuale decadenza, dal momento che la legge regionale n. 31 del 1986 e l’articolo 63 del Tuel stabiliscono l’incompatibilità per gli amministratori in debito verso il comune per quanto concerne tasse e imposte, con successiva decadenza dalla carica pubblica.

24«Se il sindaco dichiara candidamente che prima di lanciare la campagna del pagamento dei tributi si è “sistemato” le sue “pendenze” tributarie, insieme agli assessori non in regola, ed ora invierà le contestazioni ai cittadini “evasori”, cosa devono dire i dipendenti comunali, gli ambulanti, i cittadini non in regola? Potranno avere anche loro un “trattamento” di “favore” similare? Un problema non solo morale ma anche, riteniamo, legale.» prosegue Ialacqua nel suo post pubblico. Una supposizione che, però, non è stata ben accolta dal primo cittadino che non ha tardato a far arrivare la sua replica, nel tardo pomeriggio della giornata: «Quindi lei sta sostenendo che noi avremmo ricevuto un avviso di accertamento, avrà i suoi informatori e quindi lo invito ora a pubblicare le copie di questo avviso di accertamento», ossia l’avviso menzionato nell’articolo 46 del d.p.r. 29 settembre 1973 numero 602.

22Ferma la reazione del sindaco, che dietro le parole di Ialacqua ha ipotizzato una volontà celata di caduta della sua amministrazione comunale, effettuando anche dei paragoni con la Giunta che li ha preceduti. Ha così criticato “una sporca fuga di notizie” dall’Ufficio Tributi, una sorta di congiura contro di loro, a suo avviso dovuta agli sgraditi stravolgimenti che stanno apportando a Palazzo Zanca. Ha, infine, affermato: «Guardi, le posso venire con chiarezza, e qui c’è la Giunta presente, che noi non abbiamo ricevuto alcun avviso di accertamento […] Siamo stati chiari tra di noi e abbiamo detto “quando si parte con progetto tutti dobbiamo essere in linea, quindi dare l’esempio”. Tutti quanti possiamo avere problemi, ma noi siamo i rappresentanti del Popolo e dobbiamo dare prova della nostra limpidezza».

26Il giorno seguente è stato pubblicato un video di risposta da parte di Ialacqua, il quale dinnanzi alle battute e alle allusioni di De Luca ha così replicato: «il cabaret deluchiano lo conosciamo, ma andiamo avanti, non ci offendiamo per così poco. […] Una caduta di stile, non credo che sia la persona più adatta per dare lezioni né di stile ovviamente, né sul tema della legalità o della coerenza». In riferimento all’art. 63 del Tuel, l’ex assessore ha precisato: «Non ho detto che hanno ricevuto l’avviso di accertamento, anche perché non avrei i mezzi per dirlo», rigettando dunque l’ipotesi del sindaco di avere contatti con un informatore. Infine, conclude con un interrogativo che aveva posto e che è rimasto insoluto: «Non mi risponde. Prima risponde malamente, inventando notizie senza supporto, ma poi non mi risponde all’altro quesito che ponevo.

25E cioè, se il sindaco dichiara candidamente che prima di lanciare la campagna del pagamento dei tributi si è sistemato le sue pendenze tributarie insieme ai suoi assessori, cosa devono dire intanto i cittadini onesti che pagano tranquillamente e senza bisogno di attendere questo accertamento?».

I due dibattenti si incontreranno il prossimo 16 novembre, in occasione del confronto diretto tra l’amministrazione attuale e quella antecedente della Giunta Accorinti.

Cristina Trimarchi

 

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