218Sabato 13, alle ore 9.30, al Centro Polifunzionale “I’m” di via F. Bisazza, si svolgerà il primo incontro di consultazione pubblica organizzato nell’ambito del progetto “Arrival Cities” del programma URBACT III, finanziato dalla Commissione Europea, che aiuta le città a sviluppare strumenti e soluzioni pragmatiche alle sfide politiche comuni, agendo insieme su un doppio livello, “transnazionale” per lo scambio e la cooperazione e “locale” per la costruzione di un Piano di Azione Locale, condiviso con gli attori del territorio. Obiettivo dell’incontro di consultazione pubblica è consentire ai cittadini di apprendere maggiori informazioni sul progetto e sul suo stato di attuazione, ma soprattutto permettere la condivisione di problemi e soluzioni con l’Amministrazione e gli operatori sociali. L’assessora alle Politiche Sociali, Nina Santisi, esprime particolare soddisfazione “per il percorso intrapreso dall’Amministrazione, con il supporto del gruppo di lavoro dedicato, nell’ambito del network di Arrival Cities, che ha consentito di apprendere diverse buone pratiche da parte dei partner europei ma anche di far conoscere le iniziative in tema di seconda accoglienza, in particolare per i minori stranieri non accompagnati, che la Città di Messina sta promuovendo. Passare da un livello di gestione emergenziale, ad un livello di pianificazione e programmazione a medio/lungo termine – ribadisce l’assessora Santisi – è lo strumento più idoneo per consentire la costruzione di una vera comunità resiliente ed inclusiva e Arrival Cities consentirà alla città di dotarsi di un Piano Integrato di Azione Locale per le Politiche dell’Accoglienza, condiviso dai portatori di interesse chiamati a dare un contributo attivo alla sua stesura”. Nel corso dell’incontro di sabato saranno illustrati gli obiettivi del progetto, dando ampio spazio alle esperienze degli operatori del settore ed al conseguente dibattito. Come si ricorderà, il progetto “Arrival Cities” è l’unico network europeo chiamato ad affrontare la sfida dei flussi migratori, avendo come fine principale di trovare soluzioni locali ai problemi globali connessi alla crisi politico-economica. Le città di frontiera, in questo caso, sono quelle che più di altre si trovano a dover fare fronte alle emergenze che quotidianamente sono connesse alla gestione dell’accoglienza e della permanenza di chi arriva in Europa in cerca di pace e di una vita migliore. Messina è l’unica città italiana a far parte del network transnazionale che coinvolge, insieme alla nostra città, il Comune di Amadora (Portogallo), le città di Salonicco (Grecia), Riga (Lettonia) e Oldenburg (Germania), i Comuni di Roquetas de Mar (Spagna) e di Vantaa (Finlandia), la Circoscrizione di Val de Marne (Francia) e l’Università Tecnica di Dresda (Germania).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *