Rapina al supermercato. La polizia di stato esegue misura cautelare in carcere a carico di 20enne messinese.
Agenti della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura di Messina hanno dato esecuzione alla misura cautelare in carcere adottata con ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, su proposta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, a carico di un messinese di 20 anni, gravemente indiziato per aver consumato una rapina all’interno di un supermercato sito in zona centro.
I fatti risalgono al 20 aprile scorso, allorquando al 112 NUE è stata segnalata una rapina perpetrata da un soggetto, travisato ed armato di pistola che, dopo aver fatto accesso all’interno dell’esercizio commerciale, ha puntato l’arma all’indirizzo del cassiere facendosi consegnare il denaro contenuto all’interno del registratore di cassa, per un ammontare di circa 1.700 euro.
L’immediata acquisizione delle telecamere nei pressi del supermercato ha consentito al personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di visionare le fasi concitate della rapina; i successivi approfondimenti investigativi – svolti con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina – hanno consentito di individuare quale presunto autore della rapina il ventenne messinese, tra l’altro già alcuni giorni prima identificato da personale delle Volanti quale presunto responsabile di altro furto ai danni di un diverso esercizio commerciale.
Sulla scorta degli elementi di responsabilità raccolti dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ha richiesto un provvedimento restrittivo al G.I.P., che ha condiviso il quadro probatorio prospettato adottando la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’odierno indagato.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo all’indagato.