Scaricava sul suolo reflui non trattati e privi di autorizzazione allo scarico. La totale irregolarità dell’intero sistema fognario del versante est del centro storico di Tusa che serve oltre 1300 abitanti. Questo è quanto emerso dai controlli effettuati dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sant’Agata Militello nei giorni scorsi.
I reflui dell’impianto avrebbero dovuto essere sottoposti a trattamento primario di depurazione mediante una vasca di decantazione, detta imhoff, per poi scaricare nel torrente Cicero, così come risultava al catasto degli scarichi della Provincia di Messina.
Differente la situazione reale presentatasi agli agenti: il vallone San Luca, all’interno del quale confluisce la rete fognaria dell’abitato est di Tusa, a seguito di uno smottamento del terreno, appariva come un groviglio di tubazioni saltate fuori dal terreno. I pozzetti della fognatura avevano ceduto e un flusso continuo di liquami, verosimilmente di origine fognaria, scaricavano a cielo aperto, direttamente sul suolo, per poi confluire per caduta nel sottostante torrente Cicero, corso d’acqua che termina nella spiaggia di Tusa Marina.
La vasca di decantazione, che avrebbe dovuto fornire un primo trattamento al refluo, non era più collegata alla condotta fognaria e risultava non utilizzata da tempo, tanto che all’interno, oltre ad essere presente un’abbondante vegetazione, erano perfino cresciute piante di ficodindia.
La Polizia, dopo aver accertato lo stato dei luoghi e verificato lo scarico della condotta fognaria, ha appurato che lo stesso scarico, oltre a riversarsi direttamente sul suolo (modalità espressamente vietata dal Testo Unico Ambientale, salvo particolari eccezioni) risultava anche privo di autorizzazione (l’ultima risaliva al 1998). I poliziotti, unitamente al personale dell’ARPA di Messina, hanno quindi proceduto alle operazioni di campionamento dello scarico per accertarne la natura e il carico inquinante. Il blitz è terminato con il sequestro dello scarico di reflui e della vasca di decantazione in disuso.
I reati ipotizzabili vanno dal getto pericoloso di cose allo scarico abusivo al suolo, dal danneggiamento aggravato delle acque pubbliche del torrente Cicero all’omissione in atti d’ufficio.