Questa mattina a palazzo Zanca è stato presentato il programma della Festa dell’unità di Messina, organizzata da Giovani Democratici e Partito Democratico. La tre giorni, ospitata a Piazza Lo Sardo – già del Popolo – dal 24 al 26 ottobre, vedrà tra i protagonisti Bruno Busacca – capo area tecnica del Ministero del Lavoro – nella spiegazione dei contenuti del Job Acts e Fausto Raciti – segretario regionale PD – in una riflessione sul futuro della Sicilia. Tra le tematiche affrontate, pianificazione territoriale, università, riforme costituzionali ed un focus dedicato agli amministratori democratici della provincia. Accanto ai dibattiti, spazio a gruppi locali ed alla proiezione di lavori prodotti da registi messinesi, nella cornice di una piazza arricchita da esposizioni fotografiche, artistiche e creazioni artigianali.
«Questi 26 giovani stanno dando una lezione di fattività a tutti i “grandi” il Partito Democratico – così introduce Basilio Ridolfo, segretario provinciale -. Dopo lo stallo dell’ultimo anno, è necessario tornare a parlare di politica e di società, interrogarci e soprattutto elaborare soluzioni. Ecco che la “Festa dell’unità” diventa il primo passo verso la Conferenza programmatica di fine anno. Un cronoprogramma dettagliato, che prevede un ritorno alla normalità, dal tesseramento al radicamento territoriale, passando dal confronto sui temi, per trovare una visione comune con tutti coloro che aderiscono al Partito Democratico».
«Noi giovani abbiamo lanciato un appello – spiega Guglielmo Sidoti, coordinatore del comitato “Festa dell’Unità Messina 2014” -, per iniziare un percorso condiviso che possa portare a vivere di nuovo il partito come comunità, come luogo in cui ideare un progetto di città e di regione con un sguardo fisso alla realtà nazionale. E teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno risposto a questo appello e che stanno continuando a farlo. Speriamo che questa festa sia solo il primo passo, un modo come un altro per ripartire ed aprire il Partito Democratico al confronto, in particolare con i cittadini. Un modo per guardare a ciò che ci unisce, non soltanto a ciò che ci divide. Per rafforzare la memoria delle tradizioni del nostro partito, di creare uno scambio di pensiero tra le generazioni che si incontrano».
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