Presentata questa mattina al Salone degli Specchi della Provincia Regionale di Messina la mostra “Restituire e rigenerare bellezza, sul patrimonio artistico” di Antonio Presti che per la prima volta idealmente travalica i confini di Fiumara d’Arte, dell’Atelier sul Mare e del quartiere etneo di Librino. L’esposizione fa parte del cartellone della rassegna Contemporary Art in Sicily – Spadafora e verrà inaugurata sabato 3 ottobre alle 19 al Castello di Spadafora.
Si è svolta questa mattina presso il Salone degli Specchi della Provincia Regionale di Messina la conferenza stampa di presentazione della mostra Restituire e rigenerare bellezza, inedita esposizione sull’opera artistica del Mecenate della Bellezza Antonio Presti, nell’ambito della rassegna Contemporary Art in Sicily – Spadafora e che sarà inaugurata sabato prossimo 3 ottobre alle 19 al Castello di Spadafora.
Presenti all’incontro lo stesso Antonio Presti; il Commissario della Provincia Regionale di Messina, Filippo Romano; il supervisore del progetto, il consigliere del Comune di Spadafora Antonio D’Amico, in rappresentanza anche del sindaco Giuseppe Pappalardo; l’ideatore del progetto, Ranieri Wanderlingh; il direttore lavori, l’ingegnere Antonio Pio D’Arrigo; Salvina Cordaro, in rappresentanza dell’Inart Strutture e Servizi per la Cultura, l’Associazione d’imprese cui è stata affidata la realizzazione del progetto; Tommasa Siragusa, dirigente della Gestione Demanio della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina.
Sono intervenuti anche i dirigenti scolastici Pucci Prestipino, dell’Iis di Istruzione Superiore “La Farina – Basile”, insieme a un folto gruppo di alunni del Liceo Artistico Basile, e Rosalia Schirò dell’Istituto comprensivo “Manzoni – Dina e Clarenza”.
Restituire e rigenerare bellezza, evento di portata internazionale, è stato pensato quale percorso che guiderà il visitatore nella vita e nella storia artistica di Antonio Presti, attraverso le gigantografie delle opere del Parco scultoreo di Fiumara d’Arte, immaginato nel 1982 e inaugurato nel 1986, luogo in cui la natura diventa scenografia di una visione, itinerario d’arte votato alla restituzione della bellezza a un territorio maltrattato; il museo-albergo Atelier sul mare, a Castel di Tusa, struttura pulsante d’arte contemporanea, edificio unico al mondo per l’ospitalità regalata dalle camere d’autore, realizzate negli anni da artisti internazionali; Librino, quartiere di Catania, manifestazione tangibile di quella politica della bellezza intrapresa da Antonio Presti, testimonianza vivente di come l’arte possa nascere dalle mani di un ragazzo abituato a vedere soltanto degrado. Accanto alle fotografie, inoltre, troveranno spazio alcune delle opere realizzate dai giovani di Librino: tele dipinte, fotografie, testimonianze del viaggio alla ricerca della bellezza, pronte a raccontare una storia fatta di impegno e condivisione, di arte e vita.
L’arte, dunque, quale strumento etico; la bellezza come occasione di confronto e di crescita.
Una conferenza stampa che, data la presenza “contagiosa” di Presti, si è trasformata in occasione di confronto sull’arte e, in particolare, sul tema della bellezza, anche negli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, quali il Commissario Romano e la dottoressa Siragusa.
Nel merito della mostra è entrato il consigliere D’Amico, che ha rivelato: “Quando nel 2010 con Ranieri Wanderligh abbiamo progettato la Rassegna Contemporary Art in Sicily, ci è venuto spontaneo pensare ad Antonio Presti, perché è stato il primo artista capace di realizzare in anticipo ciò che ora sono le conclusioni degli operatori culturali”. Il supervisore del progetto ha, inoltre, puntualizzato come Spadafora, secondo quanto emerso da una statistica della Regione, sia risultato il primo Comune dell’Isola per impiego di risorse dei fondi europei in proporzione al numero di abitanti.
Wanderlingh ha aggiunto: “Ringraziamo Antonio Presti in maniera commossa per aver abbracciato lo spirito del progetto, ovvero cercare di capire se il settore dell’Arte contemporanea in Sicilia è ancora vivo, se possiamo riprenderlo e valorizzarne tutte le forme di espressione, dalla pittura, alla scultura alla fotografia alla letteratura alla video arte. E le risposte in realtà le stiamo avendo tutte in senso positivo”.
L’ingegnere D’Arrigo ha sottolineato come, grazie a Contemporary Art in Sicily, il “Museo Forma” e il Castello di Spadafora, i due siti in cui la Rassegna è stata programmata, abbiano ricevuto un restyling che rimarrà nel tempo per future iniziative. E, proprio in occasione dell’inaugurazione di Restituire e rigenerare bellezza, il Castello aprirà dopo la ristrutturazione che lo ha adattato in modo adeguato ed elegante alle esposizioni.
Salvina Cordaro ha espresso l’entusiasmo del gruppo di imprese dell’Inart: “Siamo impegnati in un lavoro affascinante e stimolante che, ci auguriamo, abbia un prosieguo anche in progetti futuri”.
Poi Antonio Presti col suo linguaggio diretto ed efficace ha affascinato e catalizzato l’attenzione di tutti i presenti, raccogliendo numerosi applausi.
“Buongiorno a voi ragazzi – ha esordito -, con l’augurio di crescere nella libertà contro ogni politica o istituzione che vorrebbe farvi crescere ignoranti e barbari. E se in voi giovani prevale l’“anti” o il “contro” non vi può mai essere bellezza, perché in tutto questo non c’è dialogo. La vostra ribellione al potere è solo con la conoscenza: ogni libro letto è una bomba molotov per combattere l’ignoranza”.
Presti ha portato l’esempio della sua esistenza contrastata dall’ignoranza di chi voleva bloccare il suo percorso alla ricerca della bellezza: “Nella mia vita ho lottato contro la politica, le istituzioni e contro i mafiosi. Non mi sono mai arreso, parlando al popolo che si eleva a “pubblico” inteso come “res publica”, chi, insomma, detiene il bene comune”.
Infine, anche un po’ ironizzando sul carattere celebrativo della mostra, ha chiarito: “Dopo 40 anni il mio grande nemico è il riconoscimento, che può essere morte dell’anima, così come lo è tutto ciò che risulta autocelebrativo. Allora, ho accettato questa mostra, perché vuole avere un valore universale, rivolto alle giovani generazioni e circuitando successivamente in tutte le scuole, creando progetti didattici arricchiti dai contributi degli studenti”.
La mostra Restituire e rigenerare bellezza sarà aperta dal 3 al 15 ottobre, tutti i giorni dalle 10,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 20,30.
Biografia di Antonio Presti
Devoto all’arte, donatore di bellezza, difensore del valore della semina per le generazioni future. Il presidente della Fondazione Fiumara d’Arte è stato definito mecenate, ma questa parola non restituisce interamente il senso di una vita spesa al servizio della bellezza come strumento etico.
Nato a Messina nel maggio 1957, dopo gli studi di ingegneria all’Università di Palermo, Antonio Presti si ritrova a fare una scelta radicale: lasciare le redini dell’azienda paterna per dedicarsi all’arte e all’etica. Nel 1982 nasce a Tusa l’associazione culturale Fiumara d’Arte, il 12 ottobre 1986 viene inaugurata la prima delle sculture di quello che diventerà il parco scultoreo all’aperto più grande d’Europa. L’opera che segna questo nuovo inizio è “La materia poteva non esserci”, di Pietro Consagra, collocata alla foce della fiumara.
Comincia per Antonio Presti un percorso fatto di donazione, giacché le opere che via via verranno collocate nel parco rappresenteranno semplicemente atti di donazione ai cittadini, finanche alle amministrazioni locali, che però non riconosceranno il dono e ne faranno anzi un’occasione di attacco, accusando Presti di abusivismo edilizio, fino ad arrivare a un processo penale durato 23 anni.
Il processo non arresta la strada già intrapresa: mentre il Parco si arricchisce di nuove opere, dal 1990 Presti organizza, prima a Pettineo e poi in altri comuni, la manifestazione “Un chilometro di tela”, prova di pittura estemporanea che riunisce centinaia di artisti su un’unica tela che attraversa le strade del paese e che a fine manifestazione viene tagliata in tanti pezzi e regalata agli abitanti. Il 1990 è anche l’anno in cui Presti compra a Castel di Tusa un albergo di 40 stanze che comincia ad affidare ad artisti provenienti da ogni parte del mondo, perché possano trasformare le camere in vere e proprie opere d’arte. Nasce così il museo-albergo Atelier sul Mare.
Nel 2001 Presti porta su un treno i più grandi poeti italiani viventi: l’evento si chiama “L’offerta della parola” e su quel treno poeti e passeggeri si trovano fianco a fianco a parlare di poesia.
L’anno successivo Antonio Presti raduna a Librino, quartiere degradato di Catania, fotografi e registi da tutto il mondo e chiede loro di raccontare la gente del luogo, con il suo dolore e le sue speranze. Librino ha bisogno di ritrovare la sua identità, il suo orgoglio, e quindi, le tracce nascoste della sua bellezza. A Librino Presti tornerà più volte, e lo farà per cercare un dialogo principalmente con i ragazzi, cui è affidato il compito di risollevare le sorti di un luogo che ha perso di vista la bellezza. E ci tornerà anche con il progetto “Viaggio in Sicilia … verso Librino”, in compagnia di scrittori internazionali (Paco Taibo II, Jonathan Coe, Meir Shalev, e molti altri) con il compito di affidare alla parola scritta il racconto di un viaggio nel cuore della Sicilia.
Nel 2006 trova conclusione la resistenza contro chi voleva abbattere le sculture della Fiumara d’Arte: il governo regionale riconosce e approva l’istituzione del percorso turistico culturale di Fiumara d’Arte. Il Parco nel frattempo è cresciuto, così come sono aumentate le camere d’artista dell’Atelier sul Mare. Presti organizza eventi di promozione etica in tutta la Sicilia. Tante le battaglie simboliche, tantissimi i giovani coinvolti.
Nel 2007, in occasione del 25° anniversario di Fiumara d’Arte, nasce la Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte, con l’obiettivo di dare vita a forme di collaborazione attiva con istituti scolastici, accademie, università, perché il patrimonio artistico creato negli anni trovi la sua continuità nel tempo e perché i giovani riconoscano e mettano in pratica nelle loro vite il valore etico della bellezza.
Contemporary Art in Sicily – Spadafora
Contemporary Art in Sicily – Spadafora è una rassegna voluta dal sindaco di Spadafora, Giuseppe Pappalardo; dal consigliere e supervisore Antonio D’Amico; da Ranieri Wanderlingh, ideatore e consulente artistico del progetto; gli eventi organizzati all’interno del Castello di Spadafora vedono la convenzione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina.
La rassegna è nata con lo scopo di promuovere e valorizzare il ruolo culturale e aggregativo di due luoghi simbolici per il territorio di Spadafora e per i comuni limitrofi, come il Castello e il Museo dell’Argilla, attraverso un’esplorazione dei diversi linguaggi e dei diversi codici dell’arte contemporanea siciliana. È inserita in un progetto cofinanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Sicilia (a cura dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali), nell’ambito dei fondi per lo sviluppo regionale nella linea d’intervento dedicata all’arte contemporanea. Il progetto comprende anche l’allestimento tecnico espositivo del piano terra del Castello Spadafora e del Museo dell’Argilla, con arredi e centro multimediale; l’arredo tecnico del nascente “Museo Forma” con impianto di video sorveglianza, parcheggio e cura del verde, e la realizzazione di prodotti culturali video e digitali.
Note tecniche
Progetto generale: allestimenti tecnici per il museo dell’argilla e per il Castello di Spadafora, produzione di contenuti multimediali, realizzazione di un calendario di mostre d’arte contemporanea di rango regionale.
Realizzato con fondi del P.O. fesr Sicilia 2007/2013. Attuazione asse 3 Obiettivo operativo 3.1.3, linea d’intervento 3. Ente appaltante: Comune di Spadafora. Sindaco: dott. Giuseppe Pappalardo; supervisione: dott. Antonio D’Amico;
progetto esecutivo e direzione lavori: ing. Antonio Pio D’Arrigo, con: arch. Antonio Santoro, ing. Nicola Rustica, ing. Domenico Mangano e ing. Agostino La Rosa. Consulente artistico: Ranieri Wanderlingh.
Responsabile Unico del Procedimento: arch. Giuseppe Trifilò, Comune di Spadafora.
La realizzazione del progetto è stata affidata all’ATI Inart Strutture e Servizi per la Cultura, costituita da Cotolo s.r.l. (capogruppo), Eureka! di Giovanni Buggé ed Explorer Informatica s.r.l., in collaborazione con Magika s.r.l.