In merito al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, una nuova controversia si accende: “Prima Messina o prima Cateno?”.
Così si interroga il consigliere del Gruppo Misto Cosimo Oteri: “In seguito all’ennesimo capovolgimento di fronte di Cateno De Luca, coinvolgendo questa volta il sindaco di Messina e suo successore a Palazzo Zanca Federico Basile in un’enigmatica danza politica”.
Prima Messina o prima Cateno?. A chiederlo è il consigliere del Gruppo Misto Cosimo Oteri che sottolinea”Dopo l’ennesimo voltafaccia di Cateno De Luca, che questa volta ha trascinato con sé, non si sa quanto obtorto collo, anche il sindaco di Messina e suo successore a Palazzo Zanca Federico Basile”.
“La necessità di tutelare il territorio messinese – spiega Oteri – passa anche attraverso la realizzazione del ponte sullo Stretto, come peraltro in passato sia De Luca che Basile hanno ribadito più e più volte, facendone uno dei cavalli di battaglia delle campagne elettorali del 2018 e del 2022. Basile, che ha una laurea in economia e commercio, sostiene che più legge e studia il progetto e meno è convinto della bontà dello stesso. Su quali basi possa affermare ciò non è chiaro, a meno che, a nostra insaputa, non abbia preso una laurea in ingegneria in un’università online”.
Ogni settimana – incalza il Consigliere – abbiamo tecnici di fama internazionale (come oggi il prof. Diana) che vengono in Commissione Ponte e spiegano la bontà e la sostenibilità del progetto. Ma tutto questo a Cateno De Luca e al suo fedele Federico non importa perché loro possiedono il Verbo e tanto basta.
Resta da vedere, visto che hanno tradito la fiducia di migliaia di elettori che il ponte lo volevano e lo vogliono ancora e che solo grazie al 5,4% portato in dote dalla Lega gli è scattato il premio di maggioranza che poi, con la sua sconcertante politica, ha perso.
Insomma, – conclude Oteri – non vorremmo che dietro questa ostilità all’opera ci sia la delusione per il mancato inserimento del sindaco di Messina nella Stretto di Messina SpA. Se così fosse, sarebbe un comportamento imperdonabile che all’appuntamento di giugno gli elettori non potranno dimenticare”.