Coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, dalle prime ore dell’alba di questa mattina i poliziotti della Squadra Mobile e della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Messina nonché militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina stanno dando esecuzione alla notifica della richiesta di autorizzazione all’esecuzione di misura cautelare personale nei confronti di un parlamentare messinese (già in precedenza notificata presso la Presidenza della Camera dei Deputati) e a quattro ordinanze di misura cautelare agli arresti domiciliari, a seguito di un provvedimento emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina.
Ai nuovi destinatari delle misure cautelari viene contestato il delitto di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche destinate al finanziamento di progetti formativi tenuti da numerosi centri di formazione professionale. Oltre ai già noti L.U.Me.N., A.R.A.M. e A.N.Co.L., sono finiti sotto la lente degli investigatori l’ENFAP, l’ENAIP, lo IAL, la TRAINING SERVICE, la L&C LEARNING & CONSULTING, la CESAM, la ECAP, la E.S.O.FOP., l’APINDUSTRIA e RETI.
Le indagini, dirette dal Procuratore Aggiunto, dott. Sebastiano Ardita, e dai Sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, hanno permesso di accertare che i soggetti indagati, attraverso gli enti di formazione e società filtro appositamente create, grazie a prezzi gonfiati per l’acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione.
La gran parte degli artefici dei reati sono risultati tra loro legati da vincoli di parentela e/o di assoluta fiducia.
L’onorevole destinatario della richiesta di misura cautelare emerge dall’attività investigativa come l’unitario centro di interessi cui fanno riferimento una ragnatela di enti e società, uniti tra loro da una trama volta a consentire, attraverso meccanismi di fatturazione in tutto o in parte inesistenti, la sistematica sottrazione di consistenti volumi di denaro pubblico.
Il parlamentare, nel corso del tempo, ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti.