Giornata in memoria di Giovanni Palatucci. La Polizia di Stato ha ricordato il Questore di Fiume incontrando gli studenti.
Oggi, 10 febbraio, la Polizia di Stato ricorda Giovanni Palatucci, già Questore di Fiume, morto il 10 febbraio del 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau. Simbolo di un eroismo senza limiti, Giovanni Palatucci ha ricevuto numerosi riconoscimenti già a partire dal 1953 a Ramath Gan, cittadina alle porte di Tel Aviv, ove gli fu dedicata una via, la Rechov Hapodim, fiancheggiata da 36 platani, uno per ogni anno della sua vita; nel 1955 gli fu intitolata una foresta nei pressi di Gerusalemme; nel 1990 lo Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria dell’olocausto) di Gerusalemme gli riconobbe il titolo di “Giusto tra le Nazioni” e nel 1995 gli fu conferita la medaglia d’oro al valor civile.
Per condividere il ricordo del Questore Palatucci, la Questura di Messina ha organizzato ieri due incontri con gli studenti, volti ad intavolare un dialogo formativo con i più giovani e ricordare il sacrificio di un eccezionale appartenente alla Polizia di Stato.
Il primo incontro si è tenuto presso l’Istituto Comprensivo “Salvo D’Acquisto”, dove personale del Commissariato di P.S. Messina Sud, anche tramite la proiezione di un filmato, ha raccontato la vita del Questore Palatucci ed il suo estremo sacrificio, sollecitando l’intervento degli studenti.
Contemporaneamente, presso l’istituto comprensivo “Elio Vittorini”, personale del Commissariato di P.S. Messina Nord ha incontrato gli alunni delle terze medie per far conoscere la storia ed il coraggio del Questore Palatucci.
Nel 2021 a Giovanni Palatucci è stato intitolato simbolicamente un albero di arancio, piantumato in un’aiuola “adottata” dalla locale Università, in questa via Garibaldi, di fronte la Prefettura, alla cui base è riposta una targa commemorativa donata dal Comune di Messina. Oggi lo ricordiamo attraverso il dialogo con gli studenti più giovani, con l’auspicio che la storia di un poliziotto che ha sacrificato la propria vita per salvare altre innumerevoli vite umane non vada dimenticata, anzi serva da insegnamento per le nuove generazioni.