I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Milazzo, con il supporto di unità cinofile ed equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine provenienti da Catania, hanno dato esecuzione, sin dalle prime ore dell’alba di oggi, ad una ordinanza di applicazione di misure cautelari (G.I.P. Dr. Fabio Gugliotta, P.M. Dr. Alessandro Liprino) nei confronti di 11 soggetti appartenenti ad un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati contro il patrimonio attivo nei comuni di Milazzo, Spadafora, Torregrotta, Venetico, S. Pier Niceto e Pace del Mela.
L’attività di indagine ha preso il via da alcune denunce di furto in appartamento presentate presso il Commissariato mamertino, per fatti commessi nel periodo compreso tra febbraio e luglio 2017.
Gli immediati accertamenti effettuati attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona hanno consentito di appurare che i malviventi, in occasione dei predetti furti, avevano utilizzato due autovetture marca Citroën modello Xara Picasso (da qui il nome dell’operazione).
Dalle successive indagini, protrattesi per circa otto mesi ed articolate in intercettazioni telefoniche ed ambientali, analisi dei tabulati ed in servizi di osservazione, appostamento e pedinamento, è emersa chiaramente l’esistenza di una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio – in specie furti in abitazione, in esercizi commerciali, furti di autovetture e ricettazione – attiva nella città del Capo e nei comuni dell’hinterland.
Questi i nomi dei soggetti destinatari dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari:
1) R. Francesco, nato a Milazzo il 1° marzo 1956, pregiudicato, custodia cautelare in carcere;
2) C. Andrea, nato a Milazzo il 25 Luglio 1975, pregiudicato, custodia cautelare in carcere;
3) C. Sascha Luigi, nato a Messina il 6 Febbraio 1985, incensurato, custodia cautelare in carcere;
4) R. Vincenzo, nato a Catania il 27 marzo 1992, pregiudicato, custodia cautelare in carcere;
5) S. Carmelo, nato a S. Agata di Militello il 17.04.1994, pregiudicato, custodia cautelare in carcere;
6) S. Giuseppina Roberta nata a Messina il 30 luglio 1980, pregiudicata, obbligo di dimora nel comune di residenza ed obbligo di presentazione alla p.g.;
7) L. Venera, nata a Messina il 14 agosto 1991, pregiudicata, obbligo di dimora nel comune di residenza ed obbligo di presentazione alla p.g.;
8) C. Graziella, nata in Germania il 1° settembre 1969, pregiudicata, obbligo di dimora nel comune di residenza ed obbligo di presentazione alla p.g.;
9) R. Maria, nata a Milazzo il 15 marzo 1990, pregiudicata, obbligo di dimora nel comune di residenza ed obbligo di presentazione alla p.g.;
10) M. Maurizio, nata a Milazzo il 14 aprile 1969, incensurato, obbligo di presentazione alla p.g.;
11) N. Edmond, nata a Lezhe (Albania) il 20 maggio 1978, pregiudicato, obbligo di presentazione alla p.g.;
Sono oltre dieci i furti in appartamento ed in esercizi commerciali che gli uomini del Commissariato di Milazzo, hanno ricostruito compiutamente sotto le direttive del Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto dott. Emanuele Crescenti.
I malviventi agivano con un collaudato modus operandi, che partiva dalla condivisione informativa delle abitazioni e degli “obiettivi” da colpire, passando per i sopralluoghi, per poi giungere all’effettiva consumazione dei reati, posti in essere mediante il sapiente coordinamento dell’operato di più persone dislocate in luoghi diversi e con una specifica ripartizione dei ruoli.
In un caso, ad esempio, uno degli associati, “amico” del proprietario di una abitazione sita in pieno centro a Milazzo, aveva con un pretesto trattenuto fuori casa per tutto il pomeriggio l’ignara vittima, consentendo così agli altri sodali di agire indisturbati, razziando tutto quanto vi fosse all’interno.
E, in occasione di un furto perpetrato a Pace del Mela, gli indagati, approfittando dell’assenza dei proprietari di casa in quanto impegnati in un ricevimento di nozze (al quale partecipava anche un loro congiunto), hanno “ripulito” l’appartamento, portando via anche due autovetture, successivamente recuperate e restituite agli aventi diritto.
Una volta introdottisi nelle abitazioni, gli indagati asportavano di tutto: casseforti, denaro contante, gioielli, telefoni cellulari, tablet, consolle per videogiochi, televisori, robot da cucina, orologi (in un caso è stato portato via un Rolex del valore di circa 10.000 Euro), carnet di assegni, argenteria e servizi di posate.
Refurtiva, questa, che veniva in massima parte ricettata dagli stessi associati, i quali, talvolta, facevano ricorso anche all’ingegnoso stratagemma del c.d. “credito su pegno”, istituto per il quale il consumatore consegna alla banca o alla finanziaria un oggetto in cambio di denaro, con la possibilità di rientrarne in possesso restituendo il valore di stima dell’oggetto più gli interessi stabiliti ed eventuali spese.
Chiaramente, gli indagati depositavano i gioielli rubati, così da sottrarli ad eventuali perquisizioni delle FF.OO., ma nella loro disponibilità sono state rinvenute le quietanze di alcuni depositi effettuati e gli oggetti in oro, ancora custoditi in Banca, sono stati recuperati e sottoposti a sequestro.
E’ emersa dalle indagini, poi, una sorta di “associazione nell’associazione”. Difatti numerosi sono stati gli episodi di furti di “gratta e vinci” perpetrati da R. Franco, dalla moglie C. Graziella e dalla figlia R. Maria ai danni di un Tabacchino sito in Milazzo, gestito da due anziane donne.
I malviventi, organizzatisi in un vero e proprio gruppo criminale su base familiare, approfittando biecamente dell’età avanzata delle titolari, definite in una conversazione in auto captata dagli investigatori “vecchiacce”, razziavano numerosi tagliandi, senza che le povere vittime se ne accorgessero.
Nel corso dell’intera attività sono stati, inoltre, sequestrati oltre due chilogrammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana e cocaina e sono stati rinvenuti gioielli ed altri oggetti provento di furto.
Due degli odierni indagati, infine, erano stati già tratti in arresto insieme ad una terza persona, a “riscontro” della attività in corso, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
I soggetti destinatari di misura cautelare custodiale, dopo l’espletamento delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, a disposizione della A.G. procedente.