“Il laboratorio anonimo risponde alla mia replica sulla determina sindacale di approvazione del Piano Tari 2021 reiterando le medesime argomentazioni che vengono diffuse in modo apodittico.
Nel prendere atto che il sedicente laboratorio anonimo continua a celare l’identità dei suoi componenti, prendo atto che finalmente uno spiraglio di diritto sembra illuminare le menti di codesti attivisti civici.
Difatti, sulla competenza residuale del Sindaco all’approvazione della variazione del Piano Tariffario registro con piacere che il laboratorio comincia a fare dei passi in avanti: siamo passati da un iniziale diniego assoluto ad una parziale ammissione, secondo la quale il Sindaco potrebbe decidere COME fare pagare ma non quanto. Questa parziale ammissione mi conforta nel cammino intrapreso: se anche il laboratorio è riuscito ad ammettere, mentre prima lo escludeva in senso radicale, che il Sindaco ha una competenza a decidere sulla variazione tariffaria, siamo certi che si farà infine strada anche la comprensione del resto della Determina Sindacale e dei relativi riferimenti normativi, che invito a rileggere perché “repetita iuvant”.
Del resto la “vecchia giurisprudenza” che secondo il laboratorio anonimo (o secondo l’ex vice sindaco Signorino?) non si apricherebbe alla TARI, è in verità costituita da pronunce assai recenti, del 2020, sul cui contenuto il Laboratorio non articola una parola né un ragionamento, limitandosi a recitare a memoria lo stralcio dell’autorevole parere reso dal Segretario Generale che, si badi bene, ha parlato di una incompetenza funzionale del Sindaco, ma non ha certamente usato l’espressione “carta straccia” né lo avrebbe potuto, per la semplice ragione che, richiamati sempre quegli elementari principi di diritto di cui abbiamo parlato nel precedente comunicato, un atto amministrativo invalido può essere solo annullato ma fino a quando non interviene la pronuncia del giudice, continua a spiegare effetti.
Con rammarico, invece, constato che il laboratorio continua a giocare con le tabelline dei numeri, nel disperato tentativo di convincere che le somme portate nel PEF per il Fondo Crediti Dubbia esigibilità non abbiano determinato l’aumento della TARI.
Il Comitato, anzi, chiede di conoscere quali sarebbero questi costi imposti sulla tariffa, dimostrando così di non avere prestato alcuna attenzione a tutto quanto si è già scritto ed esposto nel lungo dibattito d’aula.
Insomma il Comitato ancora non ha capito che sulla TARI gravano i costi per la gestione delle ex discariche comunali, tra le quali vorrei ricordare proprio Portella Arena che è costata oltre 2 milioni di euro per il solo smaltimento del percolato a causa del quale è stata aperta anche un’indagine a carico dell’ex Sindaco Accorinti al quale è stato contestato di avere omesso di spendere le somme per la sua messa in sicurezza.
Comprendo dunque la difficoltà del laboratorio sul tema delle discariche, del resto non se n’erano mai occupati! Così come non si erano mai occupati di bonificare il territorio dalle discariche a cielo aperto presenti da numerosi anni anche in punti particolarmente suggestivi del territorio. Un esempio valga per tutti: Maregrosso! In meno di due anni abbiamo bonificato quel tratto di litorale, mentre anche in questo caso la precedente amministrazione si trova impegnata nelle aule giudiziarie per giustificare la sua inerzia.
Ben venga la partecipazione pubblica e collettiva, della quale apprezziamo gli spunti ed i ragionamenti ma, nel condividere la famosa espressione “libertà è partecipazione”, desidero rammentare che la partecipazione collettiva e democratica al pubblico dibattito non trae alcun giovamento dall’anonimato che costituisce il retaggio di vecchie forme di lotte sociali dalle quali l’Italia si è affrancata con sacrificio pagando un triste tributo in termini di vittime.
Rinnovo la mia proposta ad un confronto pubblico con il Laboratorio e con i suoi componenti, io mi chiamo Dafne Musolino e ci metto la faccia. E voi?”