“L’ho incontrato e sono andato a trovarlo qualche mese fa. Sono profondamente commosso e mi unisco con un grande abbraccio al dolore di tutta la comunità religiosa e di quanti nel corso della sua lunga vita hanno beneficiato del suo impegno profuso nella difesa di perseguitati politici e bisognosi, nel rimpianto della persona speciale che è venuta a mancare. Rimane comunque in ognuno di noi il ricordo del suo operato che ci incita ad andare avanti con forza e coraggio e a trarre un esempio da seguire nella vita quotidiana anche per chi come me è chiamato ad amministrare una comunità.
Tra le persone con la più alta spiritualità incontrate nella mia vita. Di lui ci restano tantissimi libri e pubblicazioni che saranno per tutti noi punto di riferimento per generazioni intere”. Sono queste le parole di cordoglio espresse dal sindaco, Renato Accorinti, anche a nome dell’Amministrazione che rappresenta, alla notizia della scomparsa di fratel Arturo Paoli, sacerdote e Piccolo fratello del Vangelo morto a San Martino in Vignale (Lucca) all’età di 102 anni. Il religioso, per il suo impegno a favore degli ebrei perseguitati in Brasile, durante la Seconda Guerra Mondiale, aveva ricevuto il titolo di “Giusto tra le Nazioni”.
Nel 2006 l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, gli aveva conferito la medaglia d’oro al valor civile con la motivazione che recita “Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura clandestina, che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa 800 cittadini ebrei.
Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà”. Lo scorso marzo era stato ricevuto in Vaticano da Papa Francesco, che aveva conosciuto in Argentina, portandogli in dono una bottiglia di olio, un’immagine del Volto Santo e l’antico crocifisso simbolo dei fedeli lucchesi.