Si è svolta al Liceo Scientifico Statale Archimede la presentazione dell’Autobiografia di Stefania Lo Piparo dal titolo: “ Quando l’amore diventa follia”. L’incontro inserito nella “Settimana dello Studente” occasione di confronto e dialogo con gli studenti sul tema dell’amore malato, è stato moderato dall’avv. Silvana Paratore, legale impegnato nel volontariato sociale e in progetti di legalità scolastica.
A porgere i saluti dell’Istituto Archimede, la prof.ssa Francesca Spadaro, docente di Lettere e poetessa che ha introdotto i relatori.
La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci ha esordito l’avv. Paratore che nel suo intervento ha invitato le giovani studentesse a sognare meno (ahime’) il principe azzurro allertandole sulla necessità di riconoscere i sintomi di un amore malato che porta alla sofferenza ed a volte anche alla morte.
La storia di Stefania Lo Piparo la cui figura di pedagogista e di donna è stata delineata da Armando Siciliano Editore è quella di una giovane che sposa un uomo all’inizio palesatosi brillante, attraente, intelligente e dopo il matrimonio, una persona completamente diversa da quella conosciuta, capace di crudeltà e cattiveria impensabili; uomo affetto da personalità bordeline , un “doppio volto sfuggente … un uomo che si comportava in modo impeccabile con gli amici ed al lavoro ma in loro assenza mostrante la sua capziosità ed una natura bugiarda, selvaggia, promiscua, ambigua… un uomo dall’instabilità pervasiva dell’umore, dalle strane se non stravaganti relazioni interpersonali… Dottor Jeckill e Mr. Hyde…. Adulatore, manipolatore, ricattatore emotivo”.
L’autrice di buona famiglia e con un bagaglio culturale di tutto rispetto ha saputo catturare, sin dalle prime pagine, l’interesse dei lettori evidenziando le sofferenze vissute con un racconto che non lascia respirare, avvince e ripercorre fatti in cui tante donne si rivedono nel loro vissuto .
Una scommessa vinta quella di Armando Siciliano Editore che da oltre trent’anni si batte per il recupero della memoria orale siciliana e per la necessità di un riavvicinamento della scuola isolana a libri aventi contenuto fortemente educativo.
“ Presto il matrimonio diventò un vero campo di concentramento pieno di ogni sorta di violenza e di vessazioni e privo di ogni intimità emotiva e fisica “ … “avevo sposato un pazzo impastato di egoismo delinquenziale …” …. “ avevo un marito che non aveva una sola identità, ma molte e tutte dominate dai suoi demoni interiori”.. si legge nel libro che si apre con una frase di Oriana Fallaci che indica come imperativo categorico quello di non tacere in momenti della vita ove parlare diviene obbligo, dovere civile e sfida morale.
Per liberarsi da un Amore Patologico, ha affermato la Paratore, occorre cominciare a ricostruire la propria autostima.
Interesse ed attenzione ha suscitato l’argomento tra i numerosi studenti presenti (circa 200) che hanno interagito con la scrittrice in collegamento telefonico ponendo domande per riconoscere e superare un amore patologico, fonte di insicurezza e depressione che è caratterizzato da una ambivalenza affettiva in cui forte è l’illusione di poter cambiare l’altro. Occorre, si è sostenuto prendere consapevolezza che il modo in cui il partner tratta, non dipende da quello che è una donna ma dipende da cio’ che è l’uomo, incapace di amare ed affetto da problematiche dovute ad episodi vissuti anche nella famiglia d’origine: famiglia d’origine talora connotata da genitori violenti, immaturi, analfabeti affettivi, che hanno sempre una grossa fetta di responsabilità in tema di relazioni patologiche.