Alle richieste avanzate dall’assemblea popolare promossa dal movimento Cambiamo Messina dal Basso e fatta propria dall’Amministrazione Comunale in merito ai contenuti del nuovo bando per l’affidamento della Rada San Francesco, il Presidente De Simone ha risposto con un rifiuto su tutta la linea, rigettando tutte le proposte, bollate come inaccoglibili e illegittime, e dichiarando che avrebbe agito nel “sovrano esercizio dei propri compiti istituzionali”. Eppure rimangono sotto gli occhi di tutti i disagi e i costi, economici e sociali, cui la cittadinanza messinese è esposta a causa del transito, quello sì illegittimo, dei tir in città. Il Presidente De Simone, non accoglie le proposte, ma non effettua nemmeno modifiche sostanziali per un bando che rimane fotocopia di un bando già evidentemente fallimentare.
E ciò appare ancora più beffardo, data la coincidenza con l’anniversario della stipula del Patto per la Falce che, si deve registrare, alcune delle istituzioni firmatarie non hanno onorato: l’Autorità portuale per quanto riguarda la presentazione della VAS, la Regione per quanto riguarda gli investimenti promessi.
Sono passati invece molti mesi da quando l’A.P. rigettava, con la stessa arroganza, le proposte del Comune, risultanti da un dialogo aperto con i cittadini, per la concessione dell’aree ex Fiera ed ancora oggi senza concessionario e non fruibile ai messinesi.
Ulteriori preoccupazioni non possono non nascere a seguito delle recenti notizie di cronaca che riportano le accuse mosse a Francantonio Genovese, detentore di una quota importante della società di navigazione Caronte & Tourist, secondo le quali egli agiva come strumento per l’evasione fiscale dei fatturati della Società, che nel frattempo ha acquistato il dirimpettaio ex Riviera e tutto fa pensare che l’AP si appresta a rinnovare la concessione alla stessa società o chi per essa.
Non possono dunque non allarmare, le uniche, piccole, modifiche che il bando fotocopia per la Rada San Francesco ha, rispetto alla precedente versione. Oltre a una lieve riduzione della base di gara (strano, di solito i costi aumentano sempre…) il nuovo disciplinare prevede ora la realizzazione di un’apertura per collegare l’area della Rada a quella della Fiera. Inoltre, nella bozza di concessione allegata, non è prevista, differentemente da quanto ci saremmo attesi, alcuna riduzione di durata a seguito della realizzazione del porto di Tremestieri. L’eventuale riduzione avverrebbe infatti solo ad insindacabile giudizio dell’Autorità Portuale (quindi di Gioia Tauro, in considerazione del fatto che l’AP di Messina diverrà presto un semplice scalo dell’Autorità di Sistema di Gioia Tauro) ed eventuali migliorie effettuate dal concessionario dovranno avvenire solo in aree ritenute demaniali.
Cambiamo Messina dal Basso, promotore della piattaforma “Mare Negato”, insieme alla cittadinanza non si arrende e continuerà a tenere alta l’attenzione sul waterfront cittadino, fino a che i messinesi non si riapproprieranno del loro affaccio a mare, bene comune di tutta la città e non di pochi speculatori.
I Messinesi sono invitati domenica 5 pv alle ore 10 alla passeggiata per il FRONTE MARE BENE COMUNE che partirà da Villa Sabin e si concluderà a largo Minutoli (fronte Municipio) con un confronto sul Waterfront negato alla Città.