Problematiche e disservizi, ma non sempre, della nostra amata Messina. Biagio Santagati, insieme a noi, intende portare a conoscenza dei cittadini e della politica lo stato di incuria e degrado di alcune zone della città che a volte possono creare anche dei disagi ai residenti del luogo, e non solo.
Le foto documentano la situazione attuale degli edifici una volta destinati alla produzione industriale
La Sanderson nasce nel 1895 nella zona tra Tremestieri e Pistunina. A fondarla William Sanderson e Arthur Barrett.
La Sanderson nasce per la trasformazione degli agrumi ed in pochissimo tempo divenne un importante stabilimento produttivo.
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Ecco un articolo di Tempostretto del 2012 sulla rivalutazione dell’Area Ex Sanderson:
Sull’area ex-Sanderson esiste un progetto di recupero approvato dalla Regione
Per saperne di più sulla storia pubblichiamo un articolo tratto dal sito web Il Timone e che porta la firma di Giovanni Armaleo (4E):
Ex-Sanderson. La storia infinita
Chi di voi sa cosa fosse la Sanderson a Messina? penso pochissimi. Ci riferiamo ad un’azienda che è stata eccellenza e fiore all’occhiello dell’industria agrumaria messinese, sin dall’Ottocento.
La fabbrica, fondata nel 1895 nell’area tra Tremestieri e Pistunina da William Sanderson e Arthur Barrett, era sede di un importante stabilimento produttivo per la trasformazione degli agrumi; nel 1906, William Sanderson, sciolta la società con Barrett, si associò col suo collaboratore, Walter Oates, per poi cedergli la ditta nell’agosto del 1908; da quella data ebbe inizio il sodalizio di Oates con Giuseppe Bosurgi, e i due si trovano ad affrontare il periodo critico del post terremoto del 1908, in seguito al quale la fabbrica di Tremestieri viene ricostruita.
Nel 1935, il Bosurgi muore e l’azienda passa alla moglie, Adriana Caneva, e ai due figli, Leone ed Emilio. Fino alla fine degli anni Sessanta l’azienda risulta in floridissima attività, ma già dagli inizi del decennio successivo si intravede il lento declino, finchè l’8 luglio 1981 il tribunale di Messina avrebbe dichiarato d’ufficio il fallimento della W. SANDERSON & SONS S.P.A.”.
Si concludeva, così, la prestigiosa storia di un’industria agrumaria tra le più antiche della Sicilia, con un percorso di più di 150 anni di storia.
Martedì 3 marzo 2015, presso la parrocchia “Santa Domenica” di Tremestieri, si è svolta una conferenza dal titolo: “Sanderson, sogno o utopia”? per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica messinese e regionale verso un sito che è ormai inutilizzato e abbandonato da oltre trent’anni.
All’incontro, fortemente voluto dai ragazzi del clan scout “Messina 14”, oltre alla numerosa partecipazione di cittadini, erano presenti il commissario dell’ E.S.A. (Ente Sviluppo Agricolo), Francesco Calanna, alcuni assessori comunali e l’ex-dirigente della Sanderson, Andrea Bonfiglio.
La discussione fra gli scout e il commissario Calanna ha preso subito il via: “Perchè non si fa nulla da trent’anni, viste le condizioni in cui versa l’area e i disagi che crea alla popolazione del circondario?” La risposta del commissario è stata immediata: “Sarà presto presentata una proposta per il recupero, la bonifica e la valorizzazione di quell’area, come cuore pulsante dell’economia regionale.”
La capo-reparto scout, Rosetta Corrieri, alla fine dell’intervento si è detta soddisfatta dai propositi emersi durante l’incontro: “Ma non basta, – ha affermato – questo dovrà essere solo l’inizio, da domani desidero l’impegno pieno delle Istituzioni competenti, affinchè un’area come quella della ex-Sanderson, con una storia così illustre, torni ad essere uno spazio vivo, fruito dalla cittadinanza e, – perchè no?- anche produttivo come un tempo”.
“Siamo motivati a perseguire il cambiamento attraverso incontri significativi. Ci impegniamo a partecipare e a spenderci in sacrificio per il nostro paese (…) e Il primo spazio di impegno che individuiamo è il territorio in cui siamo chiamati a vivere”.
Così recita la Carta del coraggio scritta durante la Route nazionale 2014 da tutti i Rover e le Scolte d’Italia. Ecco cosa li motiva: “Non bisogna accontentarsi mai, bisogna lottare fino alla fine per cercare di ottenere il meglio, e se non lo si ottiene, almeno ci abbiamo provato”. Una dichiarazione d’intenti davvero lodevole, un impegno che fa onore agli scouts messinesi.