Il parere espresso dai Revisori dei Conti sulla delibera della stabilizzazione dei precari del Comune di Messina, deve essere valutato e ponderato, chiarendo gli aspetti legati alle risorse finanziarie utilizzate. A chiederlo è la Cisl Funzione Pubblica che al tavolo delle trattative ha ribadito come «sulle risorse assunzionali bisognava chiarire meglio il percorso intrapreso, convinti che nella giungla normativa vigente va attentamente vagliata ed approfondita per lasciare margini di errate interpretazioni».
«Prendiamo atto – afferma il segretario generale Calogero Emanuele – che il parere dell’organo contabile è stato favorevole sulla pianificazione del fabbisogno in termini di risorse umane ma sulla parte economica dell’operazione vanno fatte le necessarie integrazioni per mettere nelle condizioni i revisori dei conti di poter riconsiderare il parere negativo espresso. Non bisogna fermarsi, il parere espresso dai revisori serve a fare maggiore chiarezza e soprattutto a poter integrare la deliberazione con le necessarie esplicitazioni circa le modalità di calcolo della risorse assunzionali».
La Cisl Fp ricorda come bisogna farlo prima del prossimo 15 dicembre, data in cui sarà discussa la stessa delibera in Commissione nazionale per la stabilità finanziaria.
«È importante aver approvato il piano del fabbisogno del personale – continua Emanuele – ma diventa prioritario e strategico chiarire l’aspetto finanziario, sapendo che sia per il 2015 che per il 2018 le risorse da utilizzare per la stabilizzazione si riducono a poche centinaia di euro in quanto per il primo anno le procedure avviate consentiranno di poter firmare i contratti individuale solo a ridosso del nuovo anno e per l’anno 2018 si ipotizza di concludere le procedure alla fine dell’anno se non addirittura il 365mo giorno, sapendo comunque che già nel gennaio 2016 bisogna discutere del triennio 2016/2018 e quindi eventuali integrazioni della delibera sottoposta al vaglio dei revisori già da ora sono assolutamente possibili».
Il sindacato ritiene che non bisogna bloccare le procedure perché il rischio è quello di incorrere nelle ulteriori limitazioni previste nella legge di stabilità che è in dirittura di arrivo.
«Riteniamo che l’accordo raggiunto al tavolo di delegazione trattante come trasposto in delibera vada assolutamente rispettato – conclude Emanuele – e non si può ipotizzare minimamente una riconsiderazione del tetto delle ore di contrattualizzazione al ribasso perché, invece, siamo convinti che i maggiori approfondimenti sia pure in corsa d’opera, daranno la possibilità di procedere da subito ad una ricontrattualizzazione dei lavoratori stabilizzati nel 2015 e quindi al possibile incremento orario. Vigileremo attentamente minuto per minuto, non per esercitare pressioni di sorta ma solo perché già si è in “zona Cesarini” e quindi non vanno vanificate le aspettative della categoria ma anche gli sforzi profusi da funzionari, direttore generale ed anche organizzazioni sindacali».