Il Gruppo Ispettivo Antimafia, istituito in seno alla Prefettura di Messina, con a capo un Funzionario Prefettizio e formato da Ufficiali e Funzionari della Direzione Investigativa Antimafia, della Questura e dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza di Messina, coadiuvati dalla Direzione Territoriale del Lavoro e del Provveditorato OO.PP., ha effettuato, nei primi mesi dell’anno in corso, approfonditi controlli presso diversi cantieri inerenti lo svolgimento di appalti pubblici, volti a rilevare eventuali condizionamenti mafiosi da parte della criminalità organizzata.
Nell’ambito delle molteplici attività di monitoraggio di imprese impegnate nei lavori relativi alla realizzazioni di opere pubbliche, i controlli, sia in provincia che nel territorio del capoluogo, sono stati pianificati in seno al Gruppo Interforze ed autorizzati da decreti del Prefetto di Messina, S.E. dr. Stefano TROTTA.
Nello specifico, sotto il coordinamento operativo della D.I.A. di Messina:
– nel mese di febbraio 2015, è stato effettuato un accesso presso un cantiere, ubicato nel comune di Messina, per l’esecuzione di lavori di riqualificazione del traffico veicolare.
Presso il cantiere – i cui lavori sono stati appaltati dal Comune di Messina – sono state controllate, nell’immediato, 7 persone, 9 imprese e 6 mezzi.
Gli approfondimenti info-investigativi – è stata passata al setaccio la copiosa documentazione acquisita nel corso dell’accesso, appalti, contratti – hanno evidenziato tentativi di infiltrazione e/o condizionamento mafioso nella gestione dell’impresa attenzionata.
Oltre alle risultanze sulle frequentazioni e sui precedenti di polizia di “interesse”, inerenti soggetti riferibili all’impresa, è stata accertata, tra l’altro, la reiterata violazione del Protocollo di Legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, circostanza che ha consentito alla ditta in oggetto di avvalersi di fornitori e/o prestatori di servizi, a loro volta, non scevri da vicende giudiziarie degni di nota.
A seguito degli accertamenti capillari svolti, è stata adottata dal Prefetto competente in ragione dell’ubicazione della società, una Informazione Antimafia Interdittiva ex art. 84 e 91 del D.Lgs. 159/2011;
– nel mese di aprile 2015, è stato effettuato un accesso presso un cantiere, ubicato nel comune di San Fratello (ME), per l’esecuzione dei lavori, appaltati dalla Regione Siciliana, inerenti gli interventi di messa in sicurezza del territorio comunale resi necessari in conseguenza dei noti eventi franosi che hanno colpito il piccolo centro nel 2010.
Presso il cantiere, sono state controllate, nell’immediato, 13 persone, 11 imprese e 27 mezzi.
Gli approfondimenti info-investigativi – è stata passata al setaccio la copiosa documentazione acquisita nel corso dell’accesso, appalti, contratti – hanno evidenziato tentativi di infiltrazione e/o condizionamento mafioso nella gestione dell’impresa attenzionata.
Oltre alle risultanze sulle frequentazioni inerenti l’amministratore della ditta, è stata accertata, tra l’altro, la reiterata violazione del Protocollo di Legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, circostanza che ha consentito alla ditta in oggetto di avvalersi di fornitori e/o prestatori di servizi, a loro volta, non scevri da pregiudizi specifici degni di nota.
Pertanto, anche alla luce di ulteriori approfondimenti operati dal Gruppo Interforze, è stato emesso un decreto prefettizio di diniego di iscrizione alla cd. “White List” con efficacia Interdittiva ex art. 84 e 91 del D.Lgs. 159/2011.
Gli accessi sopra decritti rientrano nell’ambito delle più vaste attività svolte dal Gruppo Interforze, che solo nel primo semestre del 2015, nel corso delle 12 riunioni svolte, ha analizzato la posizione di 136 persone giuridiche – quelle, cioè, che presentavano profili degni di approfondimento tra tutte le altre società che avevano fatto richiesta di certificazione antimafia o di iscrizione alla “White List” – fornendo elementi di valutazione che hanno poi consentito al Prefetto di Messina di emettere 17 provvedimenti di diniego: 9 interdittive antimafia ex art.91 D.Lgs 159/2011 per richieste di certificazioni antimafia o erogazioni pubbliche; 7 rigetti di iscrizione alla “White List”; 1 comunicazione ex art. 1 septies D.L. 629/82.
I lavori del Gruppo Interforze si avvalgono, inoltre, dello specifico contributo degli specialisti della D.I.A. che, tra le attività istituzionali prioritarie ed esclusive, ha quella del monitoraggio delle imprese interessate agli appalti di opere pubbliche per il contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso nel comparto della aggiudicazione degli appalti pubblici.
Nel solo primo semestre del 2015, d’intesa con la Prefettura di Messina, la D.I.A. di Messina ha effettuato, anche con servizi di osservazione sul luogo dei cantieri, 18 monitoraggi specifici – che hanno riguardato società aggiudicatrici di opere pubbliche e/o lavori pubblici per un valore totale di 6.242.725,97 euro e con il conseguente controllo della posizione di 108 soggetti – attenzionando non solo i lavori di elevato importo, ma anche quelli di minore importanza, non per questo scevri dagli interessi della criminalità organizzata locale e non.
La metodologia di lavoro seguita – sono state individuate e sottoposte ad approfondito monitoraggio imprese aggiudicatrici di appalti anche “sottosoglia europea”, o di non rilevante importo economico, anche grazie alla sottoscrizione, da parte delle Stazioni Appaltanti, di specifici protocolli di legalità talvolta più stringenti del più noto “Carlo Alberto Dalla Chiesa – si fonda sul preciso convincimento che anche nell’aggiudicazione di lavori con importi non elevati, magari con procedure di affidamento diretto e/o negoziato, si possono celare interessi e condizionamenti della criminalità organizzata di tipo mafioso, possibile destinataria finale delle svariate somme erogate con appalti pubblici – singolarmente non di rilevante importo ma nel complesso di sensibile valore – a società di facciata che potrebbero risultare tutte ad essa riconducibili.