Annichiliti dall’ennesima aggressione ai danni di un Infermiere.
Un Infermiere reggino che presta servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico di Messina”, è stato violentemente colpito al volto dai parenti di una donna degente presso il nosocomio peloritano; aggressione che ha cagionato forti contusioni allo zigomo ed al setto nasale, e, purtroppo, anche danni alla retina.
Gli Infermieri, proclamati unanimemente “eroi” durante la pandemia, si trovano ancora una volta oggetto di aggressioni e violenze. Nella fattispecie, parliamo di un Infermiere che, essendo uno dei tanti pendolari dello Stretto, compie quotidianamente enormi sacrifici per recarsi sul posto di lavoro, arrivando ad assentarsi da casa anche per 15 ore al giorno (considerando anche il viaggio).
Un episodio che fa male e fa riflettere.
Come si può arrivare a colpire chi ha scelto di dedicare la sua vita lavorativa alla cura degli altri?
Ed ancora, com’è possibile che l’inasprimento delle norme (probabilmente ancora troppo poco risolutive e stringenti) non abbia sortito l’effetto deterrente che molti si aspettavano?
Sentiamo di chiedere, a gran voce, che venga fatta tutta la chiarezza dovuta sul caso, e che eventuali responsabilità diano luogo a pene esemplari.
L’OPI di Reggio Calabria si stringe in un messaggio di forte solidarietà al Collega vittima di questo vile attentato ed esorta chi di competenza a mettere in atto tutte le azioni necessarie per evitare che fatti simili si possano nuovamente perpetrare (potenziamento dell’organico, posto fisso di polizia h24, sistemi di sicurezza, cartellonistica anti aggressione).