Riceviamo e pubblichiamo, da parte dell’insegnante Antonina Busà e i bambini delle classi V di Briga Marina e “S. Neri”: <<Dopo esserci preparati, finalmente, venerdì 23 aprile 2021 nei locali della biblioteca del
plesso “S. Neri” dell’IC “Santa Margherita, diretto dalla prof.ssa Fulvia Ferlito, abbiamo
realizzato l’incontro dal titolo “In dialogo… sulla cura della casa comune”, momento
conclusivo del progetto extracurriculare “In dialogo…” che ha la finalità di educare al
dialogo ecumenico fra le confessioni cristiane e interreligioso con le religioni non cristiane,
proposto dalla nostra insegnante Antonina Busà.
Accogliendo l’invito di papa Francesco che per quest’anno ha indetto un anno speciale di
riflessione sull’enciclica Laudato si’, noi bambini ci siamo cimentati nella lettura e
comprensione del documento. Grande sorpresa ha suscitato in molti di noi il fatto che il
papa abbia trattato un argomento, non propriamente religioso, quale la tutela
dell’ambiente. Il percorso intrapreso ha condotto noi bambini e bambine a renderci conto
dell’importanza delle piccole azioni che quotidianamente si possono fare in risposta al
grido di sofferenza del pianeta, che abbiamo tutti imparato a chiamare la nostra casa
comune, come insegnatoci da papa Francesco.
Molto significativa la sede scelta per l’incontro, il villaggio di Giampilieri, passato alla
cronaca per aver vissuto la terribile esperienza dell’alluvione del primo ottobre 2009.
Illustri i relatori presenti in videoconferenza, il prof. Bruno Segre di Milano e il prof. Dario
Tomasello che sono stati un gradito ritorno per il nostro istituto, mentre don Sergio
Siracusano e la monaca induista Svamini Atmananda Ghiri sono stati al loro primo
esordio.
Il prof. Bruno Segre ci ha ricordato che il Creato è dono di Dio e che l’uomo non ne è il
padrone ma il custode e con la saggezza di chi ha vissuto il confinamento delle leggi
razziali cita con dolore l’ultima tragedia avvenuta in mare, oltre 100 migranti morti al largo
della Libia, come esempio dello squilibrio che c’è oggi nell’umanità. La globalizzazione,
afferma, ha trasformato il nostro mondo in un piccolo paese in cui tutti siamo stranieri. La
società va assomigliando sempre più a un albergo anziché a una casa.  Citando Papa
Francesco ci ammonisce a “cercare insieme cammini di liberazione”, prendendoci cura
della “casa comune” e “dei fratelli e sorelle più fragili”.
Don Sergio Siracusano nel ribadire l’insegnamento della lettera enciclica “Laudato si’” fa
eco alla domanda di papa Francesco: che tipo di mondo lasciamo ai nostri ragazzi? Il
papa, spiega, alterna tristezza e speranza, invita l’uomo a cambiare, richiedendo una
conversione ecologica. È inoltre necessario recuperare le relazioni, dice don Sergio,
poiché per sanare l’ambiente è necessario sanare le relazioni umane. Afferma con dolore
che abbiamo reso il mondo un deserto, ora è necessario l’impegno di tutti nel farlo rifiorire.
Il prof. Dario Tomasello apre la sua riflessione dicendo che l’uomo è responsabile della
terra e con il suo agire può mettere a repentaglio la terra e la vita stessa dell’uomo. Il
Corano ricorda all’uomo l’intelligenza che egli ha e che non può fare ciò che vuole.
Menziona il diritto all’acqua che, pur essendo un diritto di tutti, in realtà risulta un elemento
conteso. Racconta l’aneddoto delle due comunità su una nave per aiutarci a riflettere sul
fatto che gli uomini solo se agiscono tutti per il bene di tutti possono trovare salvezza.
La monaca induista Svamini Atmananda Ghiri indica il passaggio dalla “casa” alla famiglia,
inizia dicendo che se c’è una casa c’è una famiglia che vi abita e afferma che,
nell’induismo, l’universo costituisce un’intera famiglia. Afferma che la tutela scaturisce dal
guardare all’altro come fratello. Acqua, aria, terra, piante, animali, esseri umani, l’altro

vicino a te, noi stessi: Dio risiede in tutte le creature, ci ricorda la monaca induista. Anche
lei utilizza un aneddoto per aiutarci a capire quanto sia necessario che ognuno dia il
proprio contributo: le api dice, raccolgono il nettare da fiori diversi eppure producono un
unico succo, un’unica essenza: il miele.
Certo, alla fine abbiamo ricevuto un concentrato di idee e di sollecitazioni a essere custodi
e sentinelle del nostro pianeta, della nostra casa comune. Noi abbiamo già iniziato, perché
abbiamo capito l’urgenza, e abbiamo portato a scuola, in occasione dell’incontro, il segno
del nostro impegno, allestendo un angolino green con le piantine che abbiamo iniziato a
curare e gli animali che accudiamo.
Solidarietà e speranza, rispetto e sacralità, custodire e servire: ecco la sintesi donataci dai
relatori per la cura della casa comune. Parole che pur nella diversità di fede e di culture si
uniscono all’unisono all’unica prospettiva di salvezza che l’uomo ha: resa all’egoismo ed a
ogni forma di dominio per una vita di qualità di ogni vivente, con-vivente.>>

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