Uno scenario che coinvolgerà, in un’ipotetica emergenza sismica di 6,3 Richter, aree del territorio delle sei municipalità del Comune di Messina e che sulla base delle stime effettuate dal dipartimento della Protezione civile Nazionale potrebbe produrre il crollo di 1.853 abitazioni, l’inagibilità di 36 mila 194 case e 4 mila 10 abitanti coinvolti (di cui 3 mila 007 feriti e 1.003 deceduti), 80 mila 113 senza tetto. Sono questi i dati della settimana dedicata alla Protezione civile comunale “Messina Risk Sis.ma 2016”, che si svolgerà a Messina da lunedì 9 a sabato 14, con una serie di esercitazioni di gestione dell’emergenza sisma. L’evento è stato presentato stamani a Palazzo Zanca dall’assessore alla Protezione Civile, Sebastiano Pino; dai dirigenti, del dipartimento regionale della Protezione civile, Bruno Manfrè, e del dipartimento comunale di Protezione civile, Antonio Cardia; e dall’esperto volontario del Comune per le attività di protezione civile, Antonio Rizzo; e prevede gli interventi di emergenza a seguito di un terremoto e successiva onda di maremoto. Il terremoto nell’area sismica dello Stretto di Messina è un’emergenza classificata di tipo C (Legge n. 225/92 art. 2 comma 3; Legge n. 100/2012) che, per intensità ed estensione, deve essere fronteggiata con mezzi e poteri straordinari. Nel tempo più breve possibile dopo il sisma l’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) comunica al DPC (Dipartimento della Protezione Civile Nazionale) i parametri dell’evento (comunicazione virtuale per l’esercitazione) in termini di localizzazione, magnitudo e profondità dell’ipocentro. Nelle prime ore dell’emergenza la risposta è organizzata dalle Autorità locali di Protezione Civile (Sindaco) e dal Prefetto con il concorso della Città Metropolitana di Messina e della Regione Sicilia – Dipartimento Regionale di Protezione Civile, con l’utilizzo delle strutture operative presenti sul territorio. A livello nazionale, presso il DPC, si riunisce il Comitato Operativo (attivazione virtuale per l’esercitazione), che assicura la direzione unitaria ed il coordinamento delle attività di emergenza (L. 401/2001). Il Comitato, sulla base delle caratteristiche dell’evento, delle esigenze, delle risorse disponibili a livello nazionale e di quelle già impiegate, definisce la strategia di intervento. Lo scopo dell’esercitazione è quello di determinare e verificare, attraverso l’omogeneizzazione di procedure e linguaggi, l’impiego coordinato delle singole componenti e strutture operative. Nelle attivazioni previste si terrà conto della vulnerabilità degli edifici, delle infrastrutture e delle reti di erogazione dei servizi essenziali. “Obiettivo primario di queste esercitazioni di protezione civile – ha evidenziato l’assessore Pino – è quello di educare, formare ed informare la cittadinanza sui possibili rischi presenti sul territorio nel quale si vive e sul conseguente comportamento da tenere in caso di emergenza. L’unica possibilità è la prevenzione realizzata attraverso questi piani di emergenza comunali al fine di evidenziare eventuali criticità e fornire spunti di riflessione per la correzione dei comportamenti e la programmazione di interventi indispensabili per il miglioramento del livello di sicurezza, ma anche per la gestione dell’emergenza sisma al fine di organizzare un tempestivo soccorso alla popolazione eventualmente colpita. Ringrazio gli enti, le associazioni di volontariato e tutti coloro che contribuiranno e parteciperanno a tale iniziativa”.