Il Dipartimento di Scienze Chimiche, biologiche, farmaceutiche ed Ambientali dell’ Università degli Studi di Messina presieduto dalla prof.ssa NunziaCarla Spanò e’ stato il motore organizzativo locale del 43°Congresso della Commissione internazionale per l’ esplorazione scientifica del Mar Mediterraneo che si è svolto a Palermo in questi giorni alla presenza di Sua Altezza Serenissima Principe Alberto II di Monaco Presidente della CIESM.
È stata proprio la docente di ecologia e direttrice del Dipartimento CHIBIOFARAM dell’ ateneo messinese ad aprire nella prestigiosa Real Scuderia di Palazzo dei Normanni, il panel degli Stretti del Mediterraneo dedicando il suo intervento alla memoria del prof. Emilio De Domenico ordinario di Oceanografia biologica dell’ ateneo messinese. Lo Stretto di Messina si trova al centro del Mediterraneo ed è considerato dal punto di vista biogeografico una area separata a se’ stante grazie alla sua unicità ambientale ed ecologica.
La sua posizione strategica geo-politica, ha dichiarato la docente di ecologia, ha reso la città di Messina un grande centro culturale ed economico dall’ antichità fino al XX secolo quando un catastrofico terremoto la distrusse. Lo Stretto di Messina è una delle aree più pericolose per la navigazione di tutto il Mediterraneo ed è la casa di diversi miti e leggende narrate fin dall’antichità’.
Esso ha aggiunto la Direttrice del Dipartimento Chibiofaram è punto cruciale per la migrazione di molte specie con i più importanti grandi pesci pelagici, gli squali, il tonno, la palamita, il pesce lancia Mediterraneo ed il pesce spada. La caccia di quest’ ultimo con la Feluca rappresenta la pesca tipica locale, patrimonio culturale . La ricchezza di nutrienti ed ossigeno delle acque dello Stretto, ha aggiunto la Spanò, legata ai fenomeni di risalita come l’ intenso idrodinamismo legato alle forti correnti, influenzano fortemente anche le comunità planctoniche e pelagiche che sono caratterizzate da una grande biodiversità ed abbondanza.
Attraverso lo studio dello Stretto è possibile esplorare la storia ed il patrimonio culturale dell’ intero bacino del Mediterraneo ed indagare la biodiversità e le relazioni ecologiche che esso ospita migliorando la base di conoscenze essenziali per la sua conservazione. Per questo e per altri motivi, ha concluso la profssa Nunziacarla Spanò, lo Stretto di Messina è un patrimonio della popolazione mediterranea e mondiale che va preservato per le nuove generazioni.
Ha suscitato applausi e consensi il momento dei ringraziamenti espressi dalla Direttrice Generale CIESM dott.ssa Laura Giuliano per il lavoro svolto dalla Profssa NunziaCarla Spanò, dalla speacker della Cerimonia inaugurale del Congresso la messinese Silvana Paratore, dal team di ricercatori del Dipartimento di Scienze Chimiche, biologiche, Farmaceutiche ed ambientali dell’ Ateneo di Messina : Gioele Capillo Ricercatore Senior in Zoologia ; Serena Savoca ricercatrice Senior in Ecologia, Carmelo Iaria ricercatore Senior in Patologia Veterinaria del dipartimento CHIBIOFARAM , Marco Albano Ricercatore in Zoologia del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Messina, dalla società di organizzazione eventi ADM congressi rappresentata in loco da Margherita Calabrese.
A conclusione della mattinata dopo la premiazione del miglior Poster del Congresso, la proiezione di un video ritratto omaggio a Frederic Briand già Direttore Generale della CIESM , promotore della collaborazione tra i popoli del Mediterraneo attraverso una intensa attività di diplomazia scientifica che ha portato la salute dell’ uomo e dei cetacei e le minacce ambientali nell’ agenda dell’ IWC. Una mente libera, un pioniere della ricerca, uno scienziato ispirato all’arte è stato definito durante la cerimonia conclusasi con la consegna da parte di Sua Altezza Serenissima Il Principe Alberto II di Monaco di un riconoscimento a Frederic Briand che ha ringraziato tutti affermando come la sua unica visione sia l’amore per la scienza marina libera, di alta qualità ed impegnata .