La necessità di valorizzare il nucleo storico di Messina, da cui è originata la civiltà marinara, ha spinto l’Associazione Letteraria «Kafka» ad organizzare l’incontro intitolato «Il borgo di Case Basse è vivo» svoltosi domenica scorsa nell’omonima località di villaggio Paradiso. Ad accogliere l’evento è stata l’abitazione di Maria Costa, poetessa in vernacolo, le cui liriche dalla forte pregnanza marinara fra mito e realtà sono state oggetto di riconoscimenti nazionali ed internazionali; perfino l’UNESCO ha definito le sue opere «patrimonio dell’umanità».
Il simposio, moderato da Rodrigo Foti, ha aperto i lavori col saluto dell’artista Vittoria Arena, personalità del sodalizio organizzatore, che ha posto l’accento sulla volontà di preservare l’identità socio-culturale di un luogo punto di riferimento storico nel contesto messinese. La prerogativa storico-artistica è stata spiegata con competenza ed abbondanza di particolari dall’esperto di storia patria Architetto Nino Principato, il quale, dopo avere preposto una digressione fra storia e leggenda del capoluogo ed esaltato le odi di Maria Costa, ha chiarito le origini del luogo risalente al XVI secolo, sede di una villa sontuosa, denominata «Paradiso» per la profusione delle fontane collocate lungo il rigoglioso giardino, cosparso di gelsomini, limoni, aranci ed altri alberi da frutto, oltre al medesimo edificio contraddistinto da un’imponente galleria, da un museo e da un gabinetto scientifico, fatti erigere dal cavaliere Don Raimondo Marquett, che ospitava le autorità nonché i Viceré in visita alla città.
Al prestigio non si sottrasse il vicino borgo «Case Basse», così denominato perché collocato sotto il livello stradale, nato dopo il 1810 a seguito di un’alluvione, che trascinò a mare pure la vicina Chiesa di Maria SS. dell’Annunziata. Sfruttando la circostanza, l’Arch. Principato ha suggerito la redazione di un documento racchiudente una petizione popolare per la tutela di quell’area. Approvando tale intento, Orazio Micali presidente dell’apposito comitato, ha anche parlato di carte nautiche risalenti al periodo 1860-65, che attestandone la presenza accrescono l’importanza di un luogo oggi trascurato. L’occasione è stata inoltre favorevole per ascoltare la famosa poesia di Maria Costa dal titolo «Colapesce» celebrante le peripezie del personaggio epico locale. È seguito un appassionante momento elegiaco effettuato dai poeti Maria Romanetti, Roberto Lo Presti, Cristina Lania, Angela Viola, Pasquale Ermio, Antonio Cattino, Emanuele Cilenti, Francesca Guglielmo, Rocco Amato, Sebastiano Magazzù, Giò Furfaro, Franco Cambria, Giuseppe Cardarella, Gianni Amico, Nino Principato, che hanno declamato alcuni loro componimenti, intramezzato dalle prestazioni musicali rispettivamente del chitarrista Gianni Argurio nel cantare alcuni inni a Messina, alle belle donne ed alla Sicilia, e del duo Paolo Gaudenti e Lillo Guglielmo, che, accompagnati sempre dalla chitarra, hanno divertito il numeroso pubblico compiendo serenate siciliane ed una messicana.
L’happening è stato eternato dal fotografo Antonio De Felice, sempre sensibile e presente ad iniziative orientate a valorizzare un luogo dalla grande ricchezza culturale, ma oggi immiserito dall’odierna crisi economica e dall’indolenza umana. (Nella foto in alto Maria Costa)
Foti Rodrigo