carabinieri275Sabato 17 ottobre 2015, i militari della Compagnia Carabinieri di Messina Sud hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di D. B., minorenne messinese classe 1999, resosi responsabile del duplice accoltellamento avvenuto il 1 luglio 2015 a Bordonaro, ai danni di altri due ragazzi anch’essi di Messina.

Quella sera, la Centrale Operativa dei carabinieri era stata allertata quasi contemporaneamente dell’arrivo al Pronto Soccorso del Policlinico Universitario di Messina di un ragazzo (E. L.) con diverse ferite da arma da taglio e di altro giovane presso il Pronto soccorso dell’Ospedale Piemonte (F. M.), anch’egli con patite ferite da arma da taglio. I due fatti sono stati subito messi in correlazione tra di loro e ricollegati alla notizia di una lite avvenuta poco prima davanti ad una delle palazzine di Bordonaro.

Giunti sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto numerosi residui ematici all’ingresso del palazzo, che qualcuno aveva tentato di disperdere mediante getto d’acqua. Le tracce proseguivano verso l’interno della palazzina, con un evidente concentrazione di fronte al portone d’ingresso dell’abitazione di D. B. che, nonostante l’ora tarda, non era presente in casa. Le indagini avviate dal Nucleo Operativo di Messina Sud e coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, attraverso l’escussione di testimoni e di persone a vario titolo coinvolte, accertamenti tecnici e l’esame delle tracce di sangue repertate sul luogo dell’accoltellamento, effettuato da personale specializzato del RIS di Messina, hanno consentito di accertare che la sera del primo luglio 2015, D. B. ha aggredito a causa di vecchi rancori e di uno sguardo “storto” E. L., colpendolo ripetutamente e violentemente con un’arma da taglio (poi gettata nell’immondizia durante la fuga) e procurandogli gravi ferite al collo ed all’addome, alcune delle quali sono pericolosamente giunte molto vicine alla giugulare ed all’arteria carotide, con una condotta potenzialmente idonea a provocare la morte. E. L. ha riportato inoltre le tipiche ferite “da difesa” sulle mani ed alle braccia. La profonda ferita all’avambraccio riportata da F. M., invece, è stata causata dal suo tentativo di dividere i due, entrambi suoi amici, frapponendosi nel mezzo.

I reati contestati a D. B. sono quelli di tentato omicidio, lesioni personali e porto abusivo di arma da taglio, aggravati dall’aver commesso il fatto per futili motivi.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato ristretto presso l’istituto penitenziario per minorenni di Acireale (CT), a diposizione dell’autorità Giudiziaria.

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