Nella serata di venerdì 18 marzo 2016 i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud hanno dato esecuzione a 2 misure cautelari personali, rispettivamente nei confronti di Luigi Foti, pluripregiudicato messinese classe 1988 (custodia cautelare in carcere) e Luciano Calabrò, incensurato messinese classe 1987 (arresti domiciliari), ritenuti responsabili – in concorso – del furto avvenuto il 3 gennaio 2016 ai danni di un bar-tabaccheria di Minissale.
La sera di quel giorno, infatti, quando il proprietario dell’esercizio – che aveva osservato un periodo di chiusura per le festività di capodanno – vi si era recato per organizzare la riapertura della mattina dopo, sentiva dei rumori sospetti provenire dall’interno e si affrettava ad entrare. Un volta dentro, trovava il locale completamente a soqquadro e si accorgeva che qualcuno, poco prima, si era introdotto nel negozio praticando un foro nel muro. Il suo arrivo aveva evidentemente disturbato l’azione dei ladri, che però avevano fatto appena in tempo a scappare uscendo da una finestrella laterale. Il bilancio del furto è stato disastroso: denaro in contanti, schede telefoniche e tabacchi, per un valore complessivo di quasi 20.000 euro.
L’arrivo sul posto delle pattuglie dei carabinieri è stato tempestivo e l’immediato sopralluogo è stato determinante al fine di raccogliere alcune importanti tracce lasciate dai malviventi, che nella precipitosa fuga avevano perso, oltre che parte della merce, anche gli attrezzi utilizzati per realizzare il foro nella parete del locale. Sono inoltre state visionate le immagini di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti in zona.
Le successive e meticolose indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, attraverso l’analisi scientifica del materiale rinvenuto, l’esame dei video repertati e lo sfruttamento dei dati di conoscenza investigativa, hanno consentito di raccogliere schiaccianti elementi di colpevolezza a carico di Luigi FOTI e Luciano CALABRO’, che sono stati così identificati quali autori del furto.
Nell’ordinanza di applicazione della misura cautelare a firma del GIP del Tribunale di Messina, sono descritte le evidenti esigenze cautelari, che si desumono dalla particolare dimestichezza con il crimine dimostrata dai due giovani. Per compiere un furto di tale genere, infatti, è stato necessario pianificare con cura le modalità con cui agire, procurarsi gli attrezzi idonei e scegliere il momento giusto. Per il FOTI, quindi, visti anche i plurimi precedenti penali per il reato di rapina che ne dimostrano un più elevato rischio di reiterazione di condotte criminose, si sono aperte le porte del carcere di Gazzi, mentre il CALABRO’ è stato ristretto agli arresti domiciliari, entrambi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.