Antonio De Angelis è il nuovo presidente nazionale di Aiga (associazione italiana giovani avvocati). La sua proclamazione è avvenuta oggi a conclusione dei lavori del 25.mo congresso nazionale Aiga svolto a Messina al Teatro Vittorio Emanuele con il passaggio di testimone da parte di Alberto Vermiglio. De Angelis è umbro, nato a Terni, nel corso dell’ultimo biennio ha ricoperto la carica di segretario nazionale Aiga, un ruolo che gli ha consentito di curare costantemente il rapporto con le sezioni e di conoscere da vicino le realtà territoriali. “L’Aiga del futuro vorrei che fosse anzitutto coraggiosa nell’affermare che come giovani avvocati crediamo nelle specializzazioni forensi. Lavoreremo con convinzione perché in breve tempo venga finalmente approvato un regolamento che sia in grado di resistere alle censure della giustizia amministrativa e che possa consentire, a chi avrà voglia di specializzarsi, di farlo in breve tempo e senza costi esorbitanti”. Così alla Dire il nuovo presidente nazionale di Aiga Antonio De Angelis. Nel suo impegno programmatico De Angelis ha posto l’attenzione anche sull’urgenza di una riforma dell’esame di abilitazione “che si svolge ormai con modalità del tutto estranee all’effettivo svolgimento della professione. Vorremmo un esame costituito da una sola prova scritta, l’atto giudiziario ed una prova orale analoga a quella attuale”. “Vorrei anche un’Aiga lungimirante nell’affermare che le nuove tecnologie: intelligenza artificiale, giustizia predittiva, algoritmi semantici, potranno costituire – ha affermato De Angelis – una straordinaria opportunità per l’avvocatura”. Tra i temi programmati anche quello della tutela dell’avvocato monocommittente “che deve diventare al più presto una proposta di legge da discutere in Parlamento”; l’equo compenso non può restare una previsione normativa destinata a trovare applicazione soltanto con i grandi committenti ma un diritto che si matura sempre, anche quando i clienti sono enti pubblici e privati e nel caso dei patrocini a spese dello Stato”. Affrontato anche il tema della fiscalità di vantaggio e per le piccole partite iva “occorrono delle agevolazioni fiscali anche per gli studi associati e le società di professionisti, perché le aggregazioni professionali costituiscono il futuro della nostra professione”. Per il futuro De Angelis ha posto l’obiettivo della “prima scuola di politica forense, dove venga rafforzato quel ruolo di palestra che l’Aiga in parte già svolge, come dimostrano i brillanti risultati ottenuti dalla nostra associazione nelle recenti elezioni per il rinnovo dei COA”. Nel ringraziare la giunta nazionale uscente e i dipartimenti Alberto Vermiglio ha ribadito il suo impegno alla guida dell’Aiga durante il quale, insieme alla sua “squadra” ha cercato di mantenere la centralità dell’associazione nei rapporti con la politica istituzionale e con quella forense con “atteggiamento sempre propositivo e critico, laddove le circostanze lo richiedessero”. L’equo compenso, la deriva giustizialista, la partecipazione ai tavoli ministeriali per le riforme del processo civile e penale ha visto l’Aiga sempre attiva, con una interlocuzione continua. Nel corso dei lavori conclusivi l’Aiga ha dato spazio anche alle testimonianze dell’impegno negli anni ottanta con le relazioni di Andrea Pisani Massamormile (presidente dal 1984 al 1986) e di Carlo Vermiglio (presidente dal 1986 al 1988).