Ieri, mercoledì 23 agosto 2017, i carabinieri di Messina Sud hanno condotto un articolato servizio di controllo del territorio, attuato anche attraverso una serrata serie di perquisizioni domiciliari eseguite “a tappeto” nel Villaggio Aldisio.
Per l’operazione – che ha avuto inizio alle prime luci dell’alba e si è protratta per l’intera mattinata – l’Arma ha impiegato oltre 50 militari, tra cui anche personale dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori” di Sicilia e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT) che, insieme ai carabinieri della Compagnia Messina Sud, hanno effettuato decine di controlli e perquisizioni.
In particolare, nell’abitazione Luigi B., pluripregiudicato messinese cl. 1972 e della convivente Letteria B., pregiudicata messinese cl. 1967, al di sopra di un lavandino e ad un’altezza di circa 3 metri dal pavimento, gli operanti hanno notato una rientranza coperta da un ripiano in marmo, sotto il quale l’intonaco appariva di colore grigio, differente rispetto al resto della parete di colore bianco. Immediati accertamenti, svolti con l’ausilio dell’unità cinofila per la ricerca di armi, hanno consentito di rinvenire, murata immediatamente sotto il marmo, una cassetta in legno che con l’uso di mazze ed altri attrezzi è stata rimossa dal muro ed aperta. All’interno vi era nascosta una pistola Beretta calibro 9 con la matricola abrasa, in perfetto stato di conservazione ed assolutamente funzionante, completa di due caricatori e colpi.
I due conviventi sono stati quindi tratti in arresto in flagranza di reato per “detenzione in concorso di arma clandestina e munizioni da guerra” e, dopo le formalità di rito, l’uomo è stato associato alla casa circondariale di Messina Gazzi, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari.
A casa di T. B., pregiudicato messinese cl. 1991, invece, i carabinieri hanno rinvenuto, abilmente occultati nel doppiofondo ricavato nel cassetto di un mobile della camera da letto, circa 50 grammi di marijuana, che sono valsi al giovane una denuncia a piede libero per “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”.
Deferiti in stato di libertà, per “danneggiamento e furto aggravato di energia elettrica in concorso”, anche un pregiudicato messinese cl. 1990 e la convivente V.R., il cui contatore risultava evidentemente manomesso e nella cui casa è stato riscontrato, grazie all’ausilio di tecnici ENEL fatti tempestivamente intervenire sul posto, un ingegnoso – quanto abusivo – allaccio diretto alla rete pubblica.