Nota diffusa da Federazione Nuova Destra Messina: <<Il tempo passa veloce e siamo giunti alla soglia dei quattro lunghi anni dell’Amministrazione Accorinti. La città continua a vivere nella precarietà e nel degrado. I problemi si moltiplicano e rimangono irrisolti. Tra questi emergono le incompiute sulla raccolta, il verde pubblico, la viabilità, i servizi sociali, l’edilizia scolastica, il turismo e la continuità territoriale.
Continuano gli sprechi e manca un progetto alternativo, una visione d’insieme che possa trasformare, in modo costruttivo e risolutivo, la fase decrescente ed improduttiva in cui è crollata da tempo la città.
Riguardo la raccolta si pensa di realizzare una società pubblica. Questo consentirebbe di assorbire nuove risorse, in quanto la municipalizzata “Mesinambiente” non è più in condizioni di ottenere contributi e garantire la restituzione dei prestiti. Si sta creando, pertanto, un virtuoso metodo, economico e finanziario, finalizzato al l’assorbimento di risorse ed a sanare i debiti della Municipalizzata. il Comune, con la nuova società, potrebbe noleggiare mezzi e richiedere i servizi a Messinambiente, consentendogli di percepire soltanto entrate, necessarie per pagare i debiti maturati.
Questa idea, ritenuta geniale da questa amministrazione, non è altro che un virtuoso modo di trasferire sofferenza da una società, ormai collassata dai debiti, alla nuova società interamente costituita da risorse pubbliche. E’ un vero assorbimento di debiti, da effettuarsi attraverso la fornitura di servizi e mezzi, che per il 99%, com’è noto, fanno già capo al l’Ente Comune. Si tratterebbe pertanto di un gioco di scatole vuote, dove la più grande e più nuova fagocita la più piccola per preservarla. E’ ovvio che trattandosi di società costituita interamente da risorse pubbliche a subirne le sofferenze economiche e la cattiva gestione diventerebbero i cittadini, pagando oltre il dovuto. Il Comune, vivendo di servizi e mezzi esternalizzati, rimarrà una società priva di beni mobili, indispensabili per creare patrimonio e sviluppo. Nella sostanza si tratterebbe di una società di comodo, che non potrà mai diventare produttiva. Sarà decisamente indirizzata a trasferire indebitamenti alle future generazioni, che sommati a quelli del decennale diventeranno insostenibili.
Anche la realizzazione del Porto di Tremestieri è un progetto improduttivo, privo di logica economica, che non determinerà ricchezza e sviluppo. Intanto è noto che il passaggio tra due sponde si realizza sempre nella tratta più breve. Serve a contenere i costi d’attraversamento e le tariffe per l’utenza. Tuttavia è chiaro che il passaggio dei Tir in città e la necessità di sviluppare altre economie, in questo caso legate alla logistica, potrebbero giustificare la scelta. Ma questa è stata una presunzione, inserita in un progetto più ampio di programmazione, della vecchia amministrazione Buzzanca. Tutti ricordiamo le critiche lanciate dagli Stati Generali locali, le analisi dettagliate sui rischi e sulle scarse prospettive di sviluppare un settore ormai indirizzato in ambiti europei diversi, che non giustificavano l’opera. E’ per questo che la stessa Amministrazione Buzzanca, ipotizzava un nuovo sito d’attracco al l’Annunziata, servito da un sottopassaggio che avrebbe convogliato il traffico gommato direttamente nel raccordo autostradale. Ma il danno che produce il Porto di Tremestieri è ancora più oneroso di quello che appare ed è determinato da due fattori. Il primo economico legato ai costi di dragaggio della sabbia trasportata dalla corrente e l’altro dal dissesto ambientale. E’ noto che il progetto del Porto prevede la realizzazione di una fossa di contenimento della sabbia. Tale fossa si riempirà ad ogni mareggiata e quindi dovrà essere perennemente svuotata. Questi ingenti costi, che vengono chiamati di manutenzione della struttura portuale, a conti fatti, saranno uguali o leggermente inferiori ai ricavi. Questa analisi di costi, incerta ed azzardata, per i sostenitori del Porto, giustificherebbe la realizzazione dell’opera.
E’ chiaro che il problema dell’insabbiamento non cesserà mai di esistere e che senza questi costi certi d’insabbiamento, indicati come manutenzione, il porto di Tremestieri, avrebbe un utile che consentirebbe una ricaduta economica ed occupazionale certa. Nella realtà non è così e di certo c’è soltanto la fondata convinzione dei pescatori, che si tratta di un’opera contro natura ed erosiva per l’intera costa. I danni saranno ingenti e l’utilizzo del Porto sarà vincolato, a vita, dalla necessità di provvedere costantemente alla fuoruscita di economie per il dragaggio. A questo punto sarebbe auspicabile la realizzazione del Ponte sullo Stretto, che oltre a produrre benefici occupazionali, diverrebbe il volano di sviluppo commerciale, della logistica, dei trasporti e soprattutto del Turismo.
Riguardo ai problemi legati alla cattiva gestione dell’edilizia scolastica, è necessario ricordare che si tratta di un problema atavico. Le scuole sono la casa della formazione, le palestre dell’apprendimento culturale di ogni cittadino. Abbandonarle a se stesse, significa mettere a rischio la sicurezza di una società già sottomessa a sofferenze economiche e per la vivibilità. Messina non è capace di prevenire i rischi, adoperandosi in tempi utili alla manutenzione degli stabili. I problemi sono noti da tempo, basterebbe non sottovalutarli. La chiusura della scuola Leopardi era prevedibile, così come tante altre scuole cittadine. E’ chiaro che in assenza di una seria programmazione dell’edilizia scolastica, il problema si materializza e diventa di difficile risoluzione in tempi contenuti. Quello che colpisce maggiormente è tuttavia la soluzione tampone, che questa amministrazione, pressata “giustamente” dagli alunni e dai genitori, è costretta a porre in essere. Il Primo cittadino fa sapere che la valutazione dell’Ispettorato del Lavoro, del 22 Novembre scorso, riguardo la chiusura totale dell’intero Istituto per mancanza di requisiti normativi sulla sicurezza sismica, potrebbe essere eccessiva. Con questa amministrazione è la seconda volta che l’Ing. Sciacca, a capo dell’Ispettorato al lavoro, risulta essere un professionista dalle decisioni “eccessive”. E’ accaduto per il giunto autostradale della bretella Giostra Annunziata ed accade oggi per l’istituto Leopardi. Il pericolo paventato trova sempre una soluzione temporanea, come se lo stesso pericolo fosse dettato dal tempo. C’è qualcosa che non torna, forse sono i rapporti tra gli Enti?
Nel settore del Turismo, siamo al quarto anno d’amministrazione senza avere provveduto alla realizzazione di un offerta turistica cittadina. Gli operatori del settore, chiamati a raccolta soltanto dal precedente Assessore al Turismo, Prof. Antonino Perna, per la costituzione di una rete operativa ed una consulta, mai realizzate, lamentano la mancanza di una politica turistica, che determini la realizzazione di un offerta della città, da potere pubblicizzare e programmare sui mercati nazionali ed internazionali, al fine di attrarre economie pregiate ed avviare un processo di sviluppo del comparto. Manca una visione d’insieme, una strategia mirata alla media e bassa stagione. Non esistono gli elementari e necessari servizi turistici, d’informazione e d’accoglienza. Riguardo il Turismo, l’Amministrazione latita. Si riscontra soltanto una verve nella rappresentazione di eventi culturali, di dubbia attrazione turistica, che hanno una ricaduta soltanto locale e quindi improduttiva.
In campo Turistico, una ricaduta per l’intero comprensorio potrebbe determinarsi dalla realizzazione dell’Aeroporto di Pace del Mela. Il Primo cittadino, nella sua qualità di Sindaco Metropolitano, dovrebbe schierarsi a favore della realizzazione dell’opera e contro il parere, azzardato e prematuro, del l’Enac, accertarsi della bontà dell’offerta della holding Indiana, porsi da tramite per snellire le procedure burocratiche e quant’altro possa servire a facilitare i processi. Messina, avrebbe un notevole beneficio, sia in termini commerciali, che prettamente turistici, dovuti al l’indotto che si determina ed alla qualificata offerta che ne scaturirebbe.
La solidarietà, l’assistenza sociale, l’amore verso gli ultimi e chi soffre, sono elementi che sono stati mercificati a beneficio di un apparente risultato. La solidarietà e l’assistenza verso gli ultimi non dipende da singoli gesti di un sindaco, è il frutto di risultati legati al miglioramento di un servizio complessivo, che apporti benefici e determini certezze. Una coperta, che simboleggia la presenza dell’istituzione nei confronti di chi non ha una dimora o che ha “scelto” la strada del Clochard, rimane un gesto apparente. Così come lasciare aperte le porte della casa Comune in una notte di gelo. La solidarietà è un requisito fondante per una comunità, non può essere svilito ad un esercizio puramente occasionale o una rappresentazione simbolica e rappresentativa.
Amministrare non significa soltanto approcciarsi ai tanti problemi gestionali, è un esercizio di ricerca delle opportunità di crescita comuni, che scaturiscono dalla conoscenza dei settori produttivi, dal territorio e da una buona dose di capacità d’interagire ed indirizzare gli operatori, i commercianti, i professionisti di settore, verso i processi di crescita.
In politica, come nella vita sociale, ogni attività svolta per il raggiungimento di un obbiettivo comune, non è da attribuire ad un gruppo, ad una corrente di pensiero o ad una bandiera. C’è in gioco il futuro di una comunità, che ha la priorità assoluta. Amare il proprio territorio non significa fidelizzarlo ad un partito, è necessario porlo in primo piano ed avanti ad ogni cosa, anche alla propria ambizione personale. Messina diventi quel terreno sul quale è vantaggioso e pertinente costruire la propria casa.
Questa amministrazione è di fatto sfiduciata, con essa l’intero consiglio comunale. La Giunta è di provenienza “bulgara”, non rispecchia il vincolo di mandato, che dovrebbe essere imperativo e rispettoso del volere elettorale. Basti pensare che il Sindaco ha avuta la meglio rispetto il candidato del partito democratico, ma oggi a detenere la delega al bilancio è un agguerrito sostenitore del PD. Anche il programma elettorale è stato decisamente stravolto. Si pensi al dissesto, che in poco tempo e con il conforto di assessori dell’area di centro, si è trasformato in un salvataggio a beneficio di quelli che c’erano prima ed a danno delle future generazioni. Anche il Consiglio Comunale si è rivelato distratto rispetto al mandata. Non esiste di fatto una seria ed incisiva opposizione. Le delibere vengono votate ed approvate da una ristretta maggioranza, principalmente composta da chi avrebbe dovuto svolgere il ruolo di opposizione. Tuttavia quello che non si comprende è il motivo che spinge i consiglieri, in mancanza di benefici comuni, di mantenere in vita un malato inguaribile, che continua a maturare debiti al punto da non pagare il servizio di manutenzione dell’impianto elettrico cittadino e le utenze telefoniche.
La città necessita di essere amata e governata, con competenza e responsabilità. L’approssimazione e le politiche autoreferenziali sono il male maggiore. Alla soglia dell’ultimo anno di mandato il dato è tratto, non si aspetti che sopraggiungano ulteriori criticità. Franco Tiano FND>>