Si è tenuta stamani l’Assemblea dell’ATO ME 3 in liquidazione, presente l’Assessore Dafne Musolino e il liquidatore Antonio Liotta, finalizzata alla presentazione da parte del liquidatore della Società di un piano per la definizione dei debiti. Nel corso della riunione il Socio Unico ha osservato che l’ATO ME 3 gestiva il servizio dei rifiuti ex lege per il territorio del Comune di Messina, ma non esercitava direttamente il servizio che era affidato alla Messinambiente.
Pertanto, il riconoscimento del debito nei confronti di ATO ME 3 in verità non è configurabile nella misura in cui il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti veniva reso dalla Messinambiente. Inoltre in merito risultano dirimenti i chiarimenti resi in aula di Consiglio comunale da parte del Segretario generale nella seduta del 03.04.2019 che così chiarisce: “Peraltro, l’arricchimento in realtà non nasce da un servizio reso direttamente al Comune perché il committente era sempre ATO, soggetto gestore del servizio di raccolta dei rifiuti che si appoggiava a Messinambiente.
Nella transazione sono proprio l’ATO e Messinambiente a riconoscersi il debito, mentre il Comune fa la delega di pagamento perché intende finanziare il concordato preventivo”. Occorre precisare rammenta l’Assessore Musolino che “con precedente delibera 65/C del 13.12.2017 – poi revocata con delibera con delibera n. 37/C del 03.04. 2019 – il Consiglio aveva approvato una transazione per un importo di circa 15 milioni sulla base di un accordo trilaterale tra ATOME3, Messinambiente e Comune di Messina, ma di tale somma solo 9.452.490,92 di euro erano riferibili a servizi resi, mentre la restante somma derivava da transazioni inerenti a procedimenti giudiziali pendenti, giusto parere del Collegio dei Revisori dei Conti del 28.08.2017 prot. 208116, allegato alla predetta delibera. In ogni caso – continua l’Assessore – la delibera n. 65/C del 13.12.2017 è stata revocata con successiva delibera n. 37/C del 03.04.2019 con effetto caducatorio di ogni conseguente atto allegato e presupposto.
Ritenuto poi, che qualora si volesse mantenere fermo il parere reso dal Collegio dei Revisori dei Conti del 28.08.2017 il debito riferibile alle fatture emesse per i servizi resi ammonta a 9.452.490,92 di euro. Ne deriva che, in sede di riconoscimento del debito, lo stesso andrebbe comunque ridotto a tale minore importo rispetto a quello attualmente inserito nel piano di riequilibrio, e sempre a condizione che vi siano gli elementi per il riconoscimento dei servizi resi. Preso atto dunque che il credito (nella misura innanzi precisata di € 9.452.490,92) ove anche venisse riconosciuto dal Consiglio comunale, è comunque inferiore ai debiti che ATO ME 3 ha accumulato negli anni nei confronti dei suoi creditori, che si quantificano in circa 10.800.000,00 euro verso Messinambiente; 4.000.000 euro nei confronti di Tirrenoambiente; 460mila euro Consorzio Valori; 100mila euro di spese legali; e 213mila euro relative a Gestam. Risulta dunque evidente che la liquidazione si trova in una condizione di incapacità di potere portare avanti anche la gestione ordinaria, attesa l’impossibilità di estinguere i suoi crediti.
Si osserva inoltre che la situazione debitoria nel corso degli ultimi due anni si è andata aggravando o, nella migliore delle ipotesi, la Liquidazione non ha posto in essere alcuna azione per diminuire l’esposizione debitoria. Risulta dunque evidente che il permanere della liquidazione non consente di ritenere, alla luce degli atti oggi esaminati, che la stessa Liquidazione possa essere definita in tempi brevi mentre, perdurando tale stato di cose, la situazione debitoria potrà solo aggravarsi. Fermo restando che l’operazione dell’ATO, che era comunque inserita nella massa debitoria del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale, consente di espungere dallo stesso piano la somma di 15.614.260,66 euro”, ha concluso l’Assessore Musolino.
Per quanto sopra esposto il Socio Unico ha invitato il Liquidatore a volere assumere le determinazioni di sua competenza al fine di verificare, entro il termine delle ore 19.00 di oggi, la possibilità di trovare un accordo con i creditori a totale tacitazione delle loro pretese. Alla scadenza del suddetto termine, questa sera a seguito di una nuova riunione il liquidatore ha reso noto che i creditori hanno dato soltanto una disponibilità proforma, ma sostanzialmente non sono stati in grado anch’essi a presentare un quadro esauriente della massa debitoria. Pertanto, non avendo ottemperato all’adempimento richiesto, il Comune di Messina quale Socio Unico dell’ATO ME 3 in liquidazione ha invitato il suddetto liquidatore ad assumere le azioni di sua competenza, ovvero di avviare la procedura per la dichiarazione di fallimento.