Lo scorso lunedì 7, ad apertura degli eventi per la Giornata Internazionale della Donna 2016, l’assessora alle Politiche Sociali, Nina Santisi, insieme ad una delegazione del Soroptimist Club, guidata dalla presidente Giusi Furnari, ed alla psicologa e psicoterapeuta, Antonella Prudente, ha incontrato le detenute della Casa Circondariale di Messina, per celebrare insieme a loro la ricorrenza. L’incontro è stato allietato dall’intervento musicale del chitarrista Emanuele Barillaro.
La delegazione è stata accolta con disponibilità dall’Amministrazione carceraria, in particolare dalla vice direttrice Romina Taiani, che ha orientato i contenuti dell’incontro. Erano presenti gli educatori Gentile ed Irrera. Nella sala teatro della Casa Circondariale le detenute hanno ascoltato le parole delle soroptimiste e a loro volta si sono raccontate, dando espressione alla loro sofferenza, come donne amputate dalla separazione dei loro affetti materni e parentali. Per talune di esse, le più giovani, il sentimento della maternità, ancora non realizzata, è oggetto di forte dolore, ma anche di speranza e di proiezione di un futuro in cui investire con volontà riabilitativa. L’assessora Santisi ha parlato come donna e professionista, ma anche come figura istituzionale, suscitando molta partecipazione tra le convenute. Una voce altrettanto ascoltata per la incisività delle sue argomentazioni è stata quella della vice direttice Taiani. La mattina si è conclusa con la professionale ed emozionante chitarra di Emanule Barillaro, la cui partecipazione è stata molto intensa; le detenute lo hanno applaudito con sentimento e gratitudine. L’incontro si è anche articolato con uno spazio di dialogo a tu per tu tra le donne convenute, favorito dalla condivisione di rametti di mimose.
L’iniziativa del Soroptimist ha così raggiunto il suo fine, che era quello di festeggiare la Giornata della Donna in una prospettiva nuova e diversa, veicolando un messaggio di dignità dell’essere “persona” al di là delle vicende della vita nelle quali ognuna si viene a trovare e attraverso l’ascolto di storie di donne che intessono relazioni. E ciò, volendolo realizzare, senza alcuna intenzione educativa o formativa, ma in un vicendevole scambio di voci e parole tra donne che vivono “fuori” e donne che sono “dentro”, anche al fine di fare emergere la specificità della condizione carceraria femminile. Nella stessa giornata, di pomeriggio, nella sala Ovale di Palazzo Zanca, è seguita la tavola rotonda dal titolo “Lo sguardo del femminile nella detenzione carceraria”, cui ha partecipato anche Nicola Mazzamuto, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Messina.
Le parole dei relatori si sono intrecciate in un dibattito partecipato. In particolare Mazzamuto ha chiarito come la funzione riabilitativa del carcere abbia una valenza preventiva, incidendo sulla formazione di individualità che deve ritornare nella vita sociale, e come la società e le direttive politiche debbano avere una visione organizzata di tale funzione preventiva. Su tale visione sono convenute l’assessora Santisi e la vice direttrice Taiani. La presidente del Soroptimist, Giusi Furnari, ha sottolineato come in questa prospettiva “preventivo-riabilitativa” debba intervenire un’attiva partecipazione delle Associazioni e dei Club Service.