Organizzato dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo e dall’Ordine degli Architetti, il 26 ottobre al Palacultura, prenderà il via un ciclo di conferenze dal titolo “Opere e figure del secondo novecento a Messina”. Toccherà al prof. arch. Francesco Cardullo, dalle 16.00 alle 20.00, aprire con Giuseppe Samonà, il 14 dicembre il prof. arch. Antonio Marino parlerà di Roberto Calandra e l’8 febbraio 2019 il prof. arch. Vincenzo Melluso chiuderà il ciclo con i progetti di Vincenzo Pantano e Filippo Rovigo.
Nel 1930 Samonà vinse, con Camillo Autore, Raffaele Leone e Guido Viola, il concorso di idee per la realizzazione di 13 isolati che avrebbero dovuto comporre la “terza” Palazzata di Messina (dopo quelle di Gullì e Minutoli); ma Samonà in quarant’anni di attività, tra piani urbanistici e chiese, fece anche un progetto di Ponte col quale, oltre a rispondere all’esigenza dell’attraversamento, si occupava di tutto il territorio dello Stretto.
“Giuseppe Samonà – afferma Cardullo, autore di diverse pubblicazioni sull’argomento – è stato uno dei grandi maestri dell’architettura italiana per la straordinaria capacità di spaziare dalla grande scala al dettaglio, dall’urbanistica all’architettura, dalle formulazioni teoriche sofisticatissime alle capacità costruttive dei particolari”.
Di Samonà, Calandra, Pantano e Rovigo, che hanno operato attraverso piani urbanistici e progetti di architettura, con questo ciclo di conferenze si tratteggeranno le figure e si illustreranno le opere realizzate, in qualche caso modificate, alterate, ma comunque presenti, e che costituiscono patrimonio architettonico di qualità della città.
All’evento daranno il loro importante contributo gli archh. Umberto Giorgio e Pino Falzea, rispettivamente presidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo il primo, e dell’Ordine degli Architetti di Messina il secondo.