A Messina si accende il dibattito sulla gestione dei fondi PINQUA, il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, destinati al miglioramento di alcune aree della città.
Il consigliere del Gruppo Misto Cosimo Oteri ha sollevato il dubbio su chi, tra l’amministrazione guidata dal sindaco Federico Basile e il subcommissario per il Risanamento, Marcello Scurria, gestisca effettivamente i fondi destinati alla riqualificazione. Oteri ha annunciato l’intenzione di richiedere una seduta straordinaria del Consiglio comunale, coinvolgendo anche il Commissario per il Risanamento, il presidente della Regione Renato Schifani, al fine di fare chiarezza sulla vicenda.
Secondo quanto spiegato dallo stesso Oteri, il Comune di Messina ha ottenuto il finanziamento per i progetti PINQUA riguardanti le aree dell’Annunziata e di Camaro Sottomontagna, mentre quello per il rione Giostra, seppur dichiarato ammissibile, non risulta in posizione utile per ottenere i fondi. La conferma è arrivata dal vicesindaco Salvatore Mondello, in risposta a una precedente interrogazione dello stesso consigliere Oteri, datata 14 maggio.
Per quanto riguarda Bisconte e Fondo Fucile, le indagini geognostiche sono state completate nel giugno 2023, e a marzo di quest’anno sono stati consegnati i progetti esecutivi. Durante la conferenza dei servizi, tenutasi a luglio tra il subcommissario Scurria e il Genio civile, è stato stabilito che i lavori dovrebbero partire a metà ottobre 2024.
Uno dei punti critici sollevati da Oteri riguarda il progetto per Fondo Fucile, dove è prevista la costruzione di nuovi edifici. Il consigliere si oppone fermamente a questa scelta, sostenendo che ulteriori costruzioni in un’area già densamente urbanizzata e circondata da edilizia popolare non siano la soluzione ideale. “Un’ulteriore cementificazione sarebbe una scelta priva di senso”, ha affermato, proponendo invece la realizzazione di spazi verdi per migliorare la qualità della vita degli abitanti.
Oteri teme che la costruzione di nuovi complessi residenziali per ex baraccati possa riprodurre situazioni simili a quelle delle Vele di Scampia a Napoli, un progetto che, dopo il fallimento, ha portato all’abbattimento di gran parte degli edifici. “Il rischio di creare nuovi agglomerati urbani, con l’inevitabile ghettizzazione di persone che vivono in condizioni di disagio, è reale e deve essere evitato”, ha concluso il consigliere.
La richiesta di Oteri di un Consiglio straordinario potrebbe essere l’occasione per chiarire definitivamente chi, tra l’amministrazione comunale e il subcommissario Scurria, detenga la gestione effettiva dei fondi PINQUA e come vengano destinate le risorse. Nel frattempo, la città di Messina attende risposte concrete e un piano di riqualificazione che sappia rispondere alle esigenze reali dei suoi cittadini, senza replicare errori del passato.