Di seguito la nota stampa del Consigliere comunale Libero Gioveni relativa a MessinaServizi: <<L’ormai imminente bando per l’assunzione di 97 figure a MessinaServizi è palesemente discriminatorio nei confronti di una vasta platea di cittadini a cui di fatto è stata preclusa la possibilità di sperare di avere un’occupazione!
Con queste parole decise e cariche di amarezza il sottoscritto, Consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, stigmatizza ancora una volta la scelta della società di introdurre delle limitazioni anagrafiche parecchio restrittive nel bando che sarà pubblicato nei prossimi giorni. Se da un lato non ci si può che compiacere per queste prossime assunzioni che certamente, oltre a risultare utili per la città, daranno una buona boccata d’ossigeno a tanti nostri giovani disoccupati – afferma Gioveni – dall’altro non si può non giudicare palesemente discriminante, non tanto il limite di età a 29 anni che per una percentuale di posti è previsto per l’apprendistato e che permetterà all’azienda di assumere ottenendo degli sgravi fiscali previsti per legge, ma soprattutto l’altro limite di 40 anni che sarà previsto per circa il 30% dei posti rimanenti! Peraltro – ricorda il Consigliere – mi preme precisare che all’art. 9 del Regolamento del personale di MessinaServizi Bene Comune S.p.A. approvato dal CdA e dall’Assemblea dei soci l’1 agosto 2022 relativo al reclutamento dall’esterno, il limite di 40 anni la società lo prevede non in maniera imperativa, bensì facoltativa o discrezionale (‘la società può inserire delle limitazioni anagrafiche’ vi è scritto, non ‘inserisce’), per cui non vi è affatto un obbligo in tale direzione che giudico quindi decisamente ‘settoriale’ e, perché no, anche rischiosa per i potenziali ricorsi che potrebbero piovere come già avvenuto nell’ultimo bando, alcuni dei quali persi (vedasi ordinanza del Tribunale di Messina del 17 giugno 2020). In un periodo di forte crisi occupazionale come quello attuale che investe, manco a dirlo, la popolazione over 40 – conclude Gioveni – in tutta onestà non si può pensare che aumentare il limite di età per esempio a 50 o 55 anni possa pregiudicare la qualità del servizio perché un giovane di 41, 43 o 45 anni non si può definire certamente ‘anziano’; quindi, nell’aspettarmi un pizzico di buon senso da parte della Governance di MessinaServizi, CHIEDO loro, in merito al bando, un piccolo passo indietro nel voler dare la possibilità ad un’altra buona fetta di popolazione di concorrere ai restanti posti previsti.>>